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Il personaggio

Nino Benvenuti, la leggenda del pugilato italiano che ha conquistato il mondo. Una carriera da fenomeno come i più grandi di sempre

Julie Mary Marini

20 Giugno 2025, 20:05

Nino Benvenuti

Nino Benvenuti contro Sandro Mazzinghi

Nino Benvenuti, una leggenda italiana del pugilato, è stato uno dei più grandi campioni della boxe mondiale e un simbolo dello sport italiano del Novecento. Nato Giovanni Benvenuti il 26 aprile 1938 a Isola d'Istria, allora territorio italiano, ha iniziato la sua carriera pugilistica giovanissimo, pedalando ogni giorno per chilometri da Isola fino a Trieste per allenarsi all’Accademia Pugilistica Triestina. La sua tenacia e il suo talento lo portarono a emergere rapidamente, caratterizzato da uno stile elegante, preciso e vigoroso. Il primo grande trionfo arrivò nel 1960, quando conquistò la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma nella categoria pesi welter, un successo che lo consacrò come icona nazionale in un’Italia in pieno boom economico. Da dilettante imbattuto, passò al professionismo scalando rapidamente le classifiche: nel 1965 divenne campione mondiale dei pesi superwelter, titolo che difese fino all’anno successivo. Nel 1967 raggiunse l’apice della sua carriera conquistando il titolo mondiale dei pesi medi battendo l’americano Emile Griffith al Madison Square Garden di New York, un’impresa storica seguita da milioni di italiani incollati alla radiocronaca.

La rivalità con Emile Griffith fu epica: dopo aver perso la rivincita a causa di una frattura a una costola, Benvenuti si riprese il titolo nella bella del 1968, un match molto equilibrato deciso da un knockdown all’undicesimo round. Quell’anno ricevette anche il prestigioso riconoscimento di Fighter of the Year dalla rivista Ring Magazine, unico italiano ad aver ottenuto tale onore. Le sue quattro difese consecutive del titolo mondiale dei pesi medi lo pongono tra i più grandi campioni della storia della categoria, subito dopo Marvin Hagler e Carlos Monzón.

Benvenuti chiuse la carriera nel 1971 dopo la doppia sconfitta contro Carlos Monzón, ma il suo mito rimase intatto. Oltre al pugilato, ha avuto una carriera come attore e conduttore televisivo, diventando anche dirigente sportivo e ambasciatore della boxe italiana nel mondo. La sua figura è stata celebrata in un documentario intitolato Nino Benvenuti, una leggenda italiana, trasmesso su Rai 2 il 20 giugno 2025, a poco più di un mese dalla sua scomparsa avvenuta il 20 maggio 2025 a Roma all’età di 87 anni. Il documentario, prodotto da Moviheart in collaborazione con Rai Documentari e con il contributo del Ministero della Cultura, ripercorre la sua vita e carriera con interviste, immagini di repertorio e testimonianze di importanti figure sportive e culturali.

Nathalie Bertorello, sua figlia e coautrice del documentario, ricorda il padre come un uomo che, dietro un’apparente leggerezza e giovialità, nascondeva una profonda saggezza e sensibilità, sempre attento alle esigenze degli atleti anche nella terza età. La sua amicizia con Emile Griffith, nata dalla rivalità sul ring, è un altro capitolo importante della sua vita, testimoniando un lato umano e solidale del campione. Nino Benvenuti rimane una delle figure più amate e rispettate dello sport italiano, un campione che ha segnato un’epoca con la sua classe, il suo coraggio e la sua eleganza sul ring, diventando un esempio di dedizione e passione per le generazioni future.

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