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Il caso

Autovelox, multe sì o multe no? Ondata di ricorsi, alcuni Comuni sospendono i controlli. Il Viminale spiega ai prefetti come arginare le istanze

La sottile differenza tra approvazione e omologazione: cosa cambia?

Julie Mary Marini

24 Gennaio 2025, 22:20

Autovelox

Autovelox e polemiche, storia senza fine

La vicenda delle multe elevate tramite autovelox ha recentemente assunto una nuova e significativa dimensione giuridica a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione emessa il 19 aprile 2024. Il pronunciamento ha chiarito un aspetto fondamentale riguardante la legittimità delle sanzioni per eccesso di velocità, stabilendo che i verbali non sono considerati validi qualora gli autovelox impiegati siano stati solamente approvati, ma non omologati. Per i magistrati, infatti, l'approvazione e l'omologazione non possono essere considerate sinonimi: se la prima assicura la conformità del dispositivo alle normative vigenti, la seconda richiede un controllo più stringente. Questa sentenza è stata definita "storica" in quanto, al momento, in Italia non esiste alcun autovelox omologato, poiché manca un decreto che stabilisca un iter chiaro per tale omologazione. Di conseguenza, migliaia di automobilisti hanno iniziato a presentare ricorsi nel tentativo di vedersi annullate le sanzioni ricevute, nella speranza di una loro dichiarazione di nullità. La Corte ha ulteriormente sottolineato questa posizione in altre due sentenze, contraddicendo il parere espresso nel 2020 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che aveva affermato l'equivalenza tra approvazione e omologazione.

In risposta a questa "tempesta giuridica", molti comuni hanno scelto di sospendere temporaneamente l'uso degli autovelox per evitare un'ondata di contenziosi legali. Tuttavia, il Viminale ha recentemente inviato una circolare ai prefetti, suggerendo che gli enti locali possano difendersi in giudizio sostenendo la piena equivalenza tra le procedure di omologazione e approvazione. Questa circolare invita a presentare documenti che non erano stati esaminati dalla Corte nei precedenti giudizi.

La circolare del Viminale preannuncia anche l'istituzione di un tavolo tecnico composto da rappresentanti del Ministero dell'Interno, dell'Anci e dell'Avvocatura Generale dello Stato. L'obiettivo è uniformare le procedure di approvazione e omologazione degli strumenti di rilevamento della velocità, cercando di prevenire future controversie legali. Tuttavia, resta da vedere come le sezioni della Cassazione si comporteranno rispetto a questa nuova direttiva. Se continueranno a considerare l'omologazione e l'approvazione come procedure distinte, i comuni potrebbero affrontare perdite significative nelle entrate derivanti dalle sanzioni.

La sentenza della Corte di Cassazione rappresenta un punto di svolta significativo nella gestione delle multe per eccesso di velocità in Italia. Con migliaia di ricorsi già avviati e una crescente attenzione verso la legalità degli strumenti utilizzati per il controllo della velocità, il panorama giuridico potrebbe subire ulteriori cambiamenti nei prossimi mesi. Gli automobilisti che si trovano ad affrontare sanzioni possono ora considerare con maggiore serietà la possibilità di contestarle, soprattutto se gli autovelox utilizzati non rispettano i requisiti legali necessari.

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