Il fenomeno
Paura a Santorini, in migliaia hanno lasciato l'isola (Foto LaPresse)
Terremoto, cosa sta accadendo all'isola di Santorini, in Grecia? Quali sono le conseguenze e i rischi? Proviamo a fare il punto della situazione, ecco quello che sappiamo fino ad ora. L'isola sta vivendo un periodo di intensa attività sismica, che ha portato il governo greco a dichiarare lo stato di emergenza. Questa decisione è stata presa per affrontare le esigenze immediate e gestire le conseguenze dei terremoti che stanno colpendo l'arcipelago delle Cicladi.
Una splendida veduta dell'isola: in migliaia si sono spostati sulla terra ferma
Sciame sismico
Da fine gennaio 2025, uno sciame sismico sta interessando le isole Cicladi, in particolare l'area tra Santorini e Amorgos. Il 27 gennaio sono iniziati eventi con magnitudo inferiore a 3, ma dal 29 gennaio l'intensità delle scosse è aumentata. Il 4 febbraio è stata registrata una scossa di magnitudo 5.2, avvertita anche ad Atene e Creta. Dall'inizio dello sciame sismico sono stati registrati quasi 1.500 terremoti con magnitudo superiore a 2. Di questi, 90 avevano magnitudo tra 4.0 e 4.9, e 3 avevano magnitudo pari oppure superiore a 5. La profondità dell'ipocentro varia tra 2 km e 35 km, con la maggior parte attestata intorno ai 10 km.
Danni e pericoli
Nonostante i danni per ora siano minimi, l'attività sismica ha provocato l'esodo di migliaia di residenti e lavoratori stagionali verso la terraferma greca. Le continue scosse aumentano il rischio di frane, invitando gli abitanti a evitare le zone più pericolose. La paura tra la popolazione è ovviamente tanta e chi può si allontana, nella speranza che lo sciame sismico si plachi. Chi decide di restare prende tutte le precauzioni possibili, come la realizzazioni di tendopoli per poter lasciare, almeno temporaneamente, le abitazioni.
Misure e reazioni
Il governo greco ha mobilitato vigili del fuoco, polizia, guardia costiera, forze armate e servizi medici di emergenza per supportare Santorini e le isole circostanti con personale aggiuntivo e attrezzature. Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha descritto lo sciame sismico come un fenomeno geologico complesso e l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha dichiarato che l'evoluzione dello sciame sismico è incerta, suggerendo la possibilità di un coinvolgimento di fluidi nella crosta. Lo stato di emergenza per il momento rimarrà in vigore fino al 1° marzo.
Una tendopoli realizzata dai residenti per aumentare il grado di sicurezza
Contesto geologico
L'area interessata è una delle più attive sismicamente nell'arco vulcanico ellenico. I terremoti attuali si verificano lungo la zona di faglia Santorini-Amorgos, nota per la sua capacità di generare terremoti di magnitudo elevata. Dal punto di vista storico, il terremoto più distruttivo registrato nella zona risale al 9 luglio 1956, con magnitudo 7.1, seguito da un forte aftershock di magnitudo Mw 6.9: causò danni diffusi e generò uno tsunami. Santorini si trova sopra la microplacca del Mar Egeo, parte della placca eurasiatica, che si muove rispetto alla placca africana, rendendo l'arcipelago greco una delle zone sismicamente più attive d'Europa.
I dati acquisiti dal satellite Sentinel-1 dell'Unione Europea e dalle stazioni GNSS dell'Istituto di monitoraggio vulcanico hanno rilevato un piccolo sollevamento della caldera di #Santorini. Ora le cose si complicano, l'origine dello sciame potrebbe essere magmatica. pic.twitter.com/76wKW4BBit
— Il Mondo dei Terremoti (@mondoterremoti) February 6, 2025
La durata dello sciame sismico
Gli esperti non possono prevedere con certezza cosa accadrà, ma monitorano attentamente la situazione. Lo sciame sismico indica processi tettonici attivi e forse anche vulcanici, ma non è possibile fare una previsione affidabile. La difficoltà nel comprendere la causa è dovuta alla natura intricata del sottosuolo dell’Egeo. L'unica previsione possibile è di tipo statistico, basata sulla conoscenza della sismicità che ha storicamente interessato il territorio e quindi sulla ricorrenza dei terremoti. L'evoluzione dello sciame sismico è incerta, ma secondo alcuni studiosi potrebbe andare avanti anche per settimane.
Il paragone con i Campi Flegrei
Le differenze sono particolarmente significative. L'area campana dei Campi Flegrei è caratterizzata da un fenomeno di bradisismo, con sollevamento del suolo, aumento della sismicità e cambiamenti nella composizione geochimica delle fumarole. La sismicità è estremamente superficiale, concentrata nei primi 3 km di profondità, rendendo i terremoti avvertibili anche con magnitudo bassa. Durante l’attuale crisi bradisismica, fino alla fine del 2024, sono stati registrati circa 23000 terremoti alcuni dei quali avvenuti in sciami. A Santorini, invece, l'intenso sciame sismico sottomarino ha visto oltre 200 scosse registrate, con magnitudo fino a 5. L'epicentro di gran parte delle scosse si trova nei pressi dell’isolotto di Anydros, a nord di Santorini. Come già scritto, le cause sono da ricercare principalmente nella subduzione tra la placca africana e quella eurasiatica. Vasilis Karastathis, direttore dell'Istituto Geodinamico di Atene, ha ammesso di non aver mai visto nulla di simile con così tanti terremoti di questa portata in Grecia.
Il confronto con l'Italia
Piergiorgio Scarlato, vulcanologo dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ha commentato la situazione nei Campi Flegrei. Ha spiegato a fanpage.it che "la caldera vulcanica attiva fa sì che il sottosuolo si muova: in profondità c'è una sorgente magmatica attiva che esercita pressione sulle rocce sovrastanti e sulla falda acquifera della parte superiore. Questa contiene acqua e gas che vanno in sovrappressione, causando la deformazione delle rocce" che non sono elastiche ma fragili. "È come quando provi a piegare una matita: fino a un certo punto la matita si deforma ma alla fine si spezza". Dalla rottura delle rocce si originano le scosse sismiche. Il noto geologo Mario Tozzi, da parte sua, ha commentato che nel caso di Santorini lo sciame sismico non sarebbe legato alla risalita magmatica. Tra l'altro proprio l'attività vulcanica è quella che ha dato origine alle isole che oggi attirano milioni di turisti. È stato confermato un modesto sollevamento all'interno della caldera di Santorini dai dati acquisiti dal satellite Sentinel-1 e dalla rete satellitare. E' sempre più insistente la teoria che lo sciame sia legato al sistema di faglie, anche se la recente conferma del sollevamento della caldera fa ipotizzare l'influenza magmatica. Non va dimenticato che davanti a Santorini c'è il vulcano Nea Kameni. A 8 chilometri a Nord-Est quello sottomarino Kolumbo. I sismologi italiani stanno comunque monitorando lo sciame. Alessandro Amato, responsabile del centro allerta tsunami dell’Ingv, è in contatto costante con i colleghi greci per via dell'eccezionalità del fenomeno, ritenuto "unico" e "mai visto prima in Grecia". Amato sottolinea che non bisogna considerare solo il numero di scosse, ma anche la loro magnitudo, che rende questo sciame sismico particolarmente rilevante.
Il rischio crolli
Sempre Mario Tozzi ha ribadito che la gran parte dei danni dei terremoti non è mai dovuta al sisma in sé, ma alla fragilità degli edifici, troppo spesso realizzati senza tenere conto dei movimenti del terreno e dei rischi sismici. L'intera area appare fragile, sia a causa dei metodi di costruzione degli immobili che dei continui abusi edilizi che hanno caratterizzato la zona. Situazione resa ancora più complessa dal rischio frane. I terremoti, infatti, alzano notevolmente il rischio di caduta massi. Secondo il presidente dell'Associazione ellenica per la prevenzione dei disastri, Efthymios Lekkas, va usata la massima attenzione in particolare nella zona del porto di Fira, in quello di Athinios, nella rete stradale di Ormos, ma anche nelle zone di Ammoudi e Armeni a Oia, e in quelle di Korfos e Monopati a Thirasia.
CCTV footage of 5.1 Earthquake in Santorini, Greece
— Disasters Daily (@DisastersAndI) February 5, 2025
February 04, 2025 #sismo #temblor #Santorini pic.twitter.com/SstljG0iLK
Possibili conseguenze per l'Italia
Un evento sismico di forte magnitudo nel Mar Egeo potrebbe generare onde di tsunami che potrebbero raggiungere le coste italiane? Sì, ovviamente in particolare quelle del Sud. Tuttavia, la magnitudo e le caratteristiche specifiche del terremoto, nonché la morfologia del fondale marino, influenzerebbero l'altezza e l'impatto delle onde. Rischio sismico indiretto: l'Italia, trovandosi in una zona sismica attiva, potrebbe essere indirettamente influenzata da eventi sismici significativi nel Mediterraneo, anche se non direttamente colpita. L'evoluzione dello sciame sismico rimane incerta. Potrebbe esaurirsi velocemente, ma anche portare a terremoti più forti.
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