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La storia

Cucina, piatti tipici e sapori toscani. Genny Bardelli: "Vi racconto la mia esperienza da Cesarina. Il negozio di mobili e le lezioni ai fornelli agli americani"

I turisti stranieri vogliono imparare a realizzare piatti italiani, a partecipare alle lezioni sono soprattutto gli statunitensi. Pasta fatta in casa e tiramisù le portate più amate

Gennaro Groppa

25 Novembre 2024, 11:23

Genny Bardelli

Genny Bardelli fa parte delle Cesarine

Genny Bardelli è una Cesarina. Lei, che è nata a Siena ed è residente a Serre di Rapolano e che come lavoro gestisce un noto negozio di arredamento, coltiva da molti anni una grande passione per la cucina. Fino, per l’appunto, a diventare una Cesarina. Il che significa che ospita persone nella sua casa alle quali tiene corsi di cucina. I suoi piatti preferiti, che poi sono quelli che prepara e che insegna ai suoi allievi, sono quelli della tradizione contadina. Piatti dal “gusto antico” che incontrano il favore di tutti coloro che si prenotano per seguire le lezioni. Sono in tanti e spesso sono turisti stranieri. A essere molto attratti sono soprattutto gli americani, che abbinano le visite alle bellezze storiche e artistiche del Belpaese, un tuffo nella sua cucina e nelle sue bontà. A loro Genny Bardelli insegna a cucinare come si fa in Toscana, con le pietanze del territorio e seguendo le antiche ricette. (Clicca qui per il profilo di Genny).


Genny Bardelli in azione durante la sua attività da Cesarina

Quella delle Cesarine è la più antica rete di cuoche casalinghe d’Italia, che aprono le porte delle loro case a viaggiatori provenienti da tutto il mondo, offrendo esperienze immersive in location suggestive. Dal 2019 è una comunità diffusa Slow Food per la salvaguardia della cucina tradizionale italiana. Ogni giorno le Cesarine in tutta Italia ospitano viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo per offrire loro esperienze gastronomiche, corsi di cucina ed eventi speciali come degustazioni, aperitivi e visite ai produttori locali. La “missione” delle Cesarine è quella di salvaguardare e di condividere la conoscenza delle tradizioni locali, delle ricette e dell’ospitalità. L’idea piace tanto, sia ai “clienti” che arrivano che ai cuochi che si propongono per entrare nella rete.

- Genny Bardelli, cosa l’ha spinta a diventare una Cesarina?
Cucinare mi è sempre piaciuto. Prima lo facevo per amici e per familiari. Essere una Cesarina permette di stare in compagnia e anche di conoscere culture diverse. Le lezioni si tengono in lingua inglese, e ciò mi ha permesso anche di imparare a parlare meglio questa lingua. Sono contenta e soddisfatta della scelta che ho fatto, mi diverto e devo dire che cucinare riesce anche a rilassarmi e al tempo stesso sembra darmi nuove energie.

- Da quanto tempo è entrata nella rete delle Cesarine?
Dallo scorso anno. A Rapolano siamo in tre all’interno della rete. Dapprima c’era un mio vicino, poi ci siamo aggiunte io e una mia amica.


Genny ospita prevalentemente stranieri, in particolare americani

- Pensate anche a forme di collaborazione e a lezioni comuni?
Per il momento non ne stiamo facendo, nel futuro chi lo sa. Magari potremmo anche fare qualcosa di questo tipo.

- Quali piatti prepara e cucina?
Facciamo conoscere quella che è la tradizione contadina e ricette anche antiche soprattutto a turisti stranieri. Penso alla pasta fatta in casa, a prodotti dell’orto. Non tutti hanno contatti quotidiani con ciò. Le lezioni si tengono a casa mia e durano dalle due alle tre ore. A ogni appuntamento vengono quattro o al massimo cinque persone. Cuciniamo tutti insieme e poi mangiamo quel che abbiamo preparato. Si sta in compagnia e vedo che gli stranieri amano anche l’esperienza del cucinare in casa, che è ben diversa dai corsi di cucina che vengono organizzati e realizzati da grandi ristoranti. L’atmosfera è molto differente, e grazie alle Cesarine è possibile vedere come si vive in una casa italiana, come si cucina e come si prepara un piatto in famiglia.

- Quali ricette vanno per la maggiore?
La pasta fatta in casa piace molto. Si impastano i ravioli, la pasta all’uovo, le tagliatelle. Piace molto anche la minestra di ceci. Poi dipende anche dalla stagione: d’estate si fa la panzanella mentre nei mesi invernali si preparano zuppe e ribollite. E poi i dolci: il tiramisù è amatissimo.

- Come fa a promuovere e pubblicizzare questa attività?
Ormai quella delle Cesarine è una realtà piuttosto conosciuta. È pubblicizzata in varie piattaforme e collaboriamo con tour operator.


Una fase della realizzazione della pasta fatta in casa

- Da dove arrivano gli ospiti che vengono a seguire le sue lezioni?
Sono soprattutto statunitensi, poi nei corsi che ho tenuto sono venuti anche australiani, tedeschi e francesi. La maggior parte, comunque, sono americani. A loro piace tantissimo vivere a tutto tondo il viaggio in Italia: vanno a vedere le ricchezze storiche, artistiche, architettoniche ma amano anche vivere la quotidianità del nostro Paese. Apprezzano tanto le ricette antiche e sono attratti dal modo di vivere italiano. Io corrispondo questo loro sentimento, nel senso che a me piacciono moltissimo gli Stati Uniti d’America e in casa ho tanti riferimenti agli States.

- Grazie a questa attività lei può anche conoscere e incontrare molte persone.
È vero e diversi mi hanno anche invitata negli Stati Uniti d’America. Sono successe pure cose particolari. A casa, ad esempio, ho un quadro con uno skyline di New York. Due americani che sono venuti a seguire il corso mi hanno detto che quella immagine è esattamente ciò che vedono dalla finestra di casa loro. Ho sorriso quando me l’hanno detto. Poi però quando sono tornati negli Usa mi hanno mandato una loro foto da New York che testimoniava che quanto avevano raccontato era verità. A una signora americana, invece, dissi a una lezione di rompere un uovo per poter cucinare. Lei mi rispose che non lo aveva mai fatto e mi chiese come si fa. In generale posso dire che gli americani amano la cucina italiana. Hanno una passione non solo per i primi piatti, ma anche per i dolci. Ho notato che prediligono il tiramisù, molti quando tornano a casa provano a cucinarlo nuovamente e mi mandano foto per farmi vedere com’è venuto.

- C’è stato qualche commento che ha ricevuto che le ha fatto particolarmente piacere?
Ho letto tante recensioni positive e ne sono felice. Alcuni ragazzi mi hanno detto che seguire il mio corso di cucina è stata l’esperienza più bella che hanno fatto in Italia. Parole simili ti riempiono di orgoglio.


I tiramisù realizzati da Genny e dai suoi allievi

- Non deve essere semplice coniugare il negozio di arredamento con quest’altra attività.
Non è semplice ma mi diverto a farlo. Vado sempre a mille all’ora. E cucinare mi piace moltissimo.

- Lei ha anche, se vogliamo, un valore dal punto di vista turistico in quanto porta a Serre di Rapolano visitatori americani, tedeschi, francesi…
Sì, in effetti è vero. Poi vanno a vedere il paese e c’è chi abbina il corso di cucina alla giornata trascorsa alle terme. Devo dire che nel territorio sembra essere aumentata l’attenzione verso l’ambito turistico: si pensano e si realizzano nuove iniziative, mi pare che gli orizzonti si stiano ampliando.

- Quali sono i suoi obiettivi e progetti futuri per quel che riguarda la rete delle Cesarine?
Mi piacerebbe continuare quello che sto facendo, proseguire questa esperienza. Si sta in famiglia, si conoscono persone e culture nuove, si migliora nel parlare la lingua inglese. E si potrebbe pensare anche ad allargarsi con altre esperienze e magari a delle cooking classes nelle quali più cuochi della rete delle Cesarine possano cucinare insieme.

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