Il rapporto
Il vescovo Andrea Migliavacca
E' una fotografia che sempre di più ci racconta di come anche la società aretina stia cambiando, quella scattata da Mutanti il Rapporto 2024 sulle povertà elaborato dalla Caritas diocesana di Arezzo presentato nel Palazzo Vescovile. Nella diocesi nel corso del 2023 sono state 2.105 le persone registrate presso i servizi della Caritas e nei 35 parrocchiali sparsi sul territorio, mentre sono stati 9.203 i contatti avuti nel corso dell’anno al Front Office.
“E' un contributo a prendere coscienza, ad avere consapevolezza della situazione – ha affermato il vescovo Andrea Migliavacca – consapevolezza e coscienza che sono il primo passo per adottare gli interventi necessari”. La maggior parte dei poveri sono italiani, il 33%, poi Marocco (13,2%), Romania (9,8%), Albania (6,9%), Bangladesh e Nigeria (5,5%). “Viviamo in una società con pochi valori condivisi e con tante difficoltà – afferma Andrea Dalla Verde dell'area progettazione Caritas – sempre di più le persone a causa semplicemente di un fattore che cambia nella loro vita, rischiano di entrare nel circuito della povertà relativa”.
Povertà sempre più in aumento (Foto d'archivio)
Affrontando i dati sotto un profilo di fasce di età, ci si accorge che i bisogni sono trasversali. Casa, lavoro, figli a carico, i fattori che più pesano. La maggioranza di coloro che chiedono aiuto sono donne (55,4%) e lo stato civile, fa sapere la Caritas, lascia intendere che dietro le richieste di aiuto ci sono intere famiglie in difficoltà. Il 48,1% è sposato, il 15,7% divorziato o separato il 6,2% è vedovo. Coloro che hanno dichiarato di avere figli minori a carico sono il 35,7%. In tutto 1.341 i minori sostenuti indirettamente da Caritas. Ad essi si sommano 606 figli maggiorenni ancora a carico delle famiglie, per un totale di 1.947 figli supportati tramite le rispettive famiglie.
Il 60,6% vive in affitto e il 61,1% è disoccupato. C'è poi un dato che fa ulteriormente riflettere: il 19,7% di chi chiede un sostegno ha un lavoro e il 7,6% è pensionato. Il servizio di ambulatorio medico ha effettuato 433 visite per 113 persone, intercettando dunque anche questo importante bisogno. Venendo poi alle mense, sono stati 23.328 i pasti erogati. Sul fronte dell’accoglienza, la Casa San Vincenzo ha accolto 68 persone, 38 migranti e 30 persone del territorio. Casa Santa Luisa, dedicata a donne/famiglie, ha accolto 23 adulti e 11 minori. Il servizio di accoglienza invernale, che va ben oltre l’essere un semplice dormitorio, nel periodo di apertura dicembre 2023/aprile 2024 ha accolto 29 persone.
La presentazione sul rapporto delle povertà
Dietro i numeri, però, ci sono sempre le storie che Caritas sostiene, ma cerca anche di innescare percorsi di uscita dallo stato di bisogno verso una nuova autonomia. Per questo ha ribadito il vescovo monsignor Andrea Migliavacca: “È importante che la comunità cristiana sia vigile, attenta e capace di osservare. Questo rapporto sulla povertà esprime l’attenzione della Chiesa verso la società nel cogliere e segnalare le situazioni di disagio, bisogno, emarginazione e povertà che ci attraversano. Si tratta di un servizio importante che riteniamo di fare anche alla comunità civile ed è come un segno, perché tutti possiamo diventare attenti a cogliere questi segnali di bisogno che chiedono attenzione”.
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