Salute
Katia Belvedere, direttrice generale Ispro
Ci sarebbe soprattutto un nome in cima alla lista di Eugenio Giani per la nomina del nuovo direttore generale della Asl Toscana sud est. Negli ultimi giorni sembrano salite notevolmente le quotazioni di Katia Belvedere. Classe 1970, nata a Pizzo, in provincia di Vibo Valentia (Calabria), avvocato, attualmente ricopre il ruolo di direttore generale dell’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologia (Ispro). E’ già stata ai vertici della Fondazione Monasterio e dirigente del settore affari legali della Regione Toscana. E’ una dirigente che piace molto al presidente Giani e che potrebbe a suo avviso permettere di superare le problematiche di carattere geografico e cioè non essere particolarmente legata a uno dei tre territori di riferimento: Arezzo, Siena e Grosseto.
C’è chi sostiene che la partita è un pezzo avanti e il risultato quasi acquisito. Ma c’è anche chi è convinto che nulla è stato ancora deciso e che in quella delicatissima posizione ci starebbe meglio una figura diversa. La possibile alternativa? In prima fila resta un altro nome importante della sanità regionale, quello di Marco Torre, classe 1976, laurea in economia all’Università di Pisa e due master in management e sanità in Bocconi e al Sant’Anna. E’ cresciuto in Monasterio e attualmente è alla guida dell’ente che gestisce l’Ospedale del Cuore di Massa e l’Ospedale San Cataldo-Cnr di Pisa e che ottenne risultati lusinghieri anche nel complesso periodo della pandemia da Covid, facendo registrare numeri da record. Anche in questo caso prevarrebbe un professionista non legato direttamente ai tre territori, visto che Torre è di Massa.
Restano in ballo anche i nomi di Francesco Ghelardi e Dario Rosini, anche se sembrano le soluzioni più complicate, non solo per i ruoli che dovrebbero lasciare, ma anche perché innescano il complesso gioco degli equilibri che in questa fase non piace affatto al presidente della Regione. A meno che non decida di provare ad accontentare tutti e tre i territori, ricostruendo completamente il tris di comando: direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo. In questo caso spunterebbe con decisione anche un’altra ipotesi, quella della dottoressa Barbara Innocenti, considerata una delle figure emergenti della dirigenza sanitaria regionale. Aretina, classe 1975, attualmente guida il San Donato, ma anche gli ospedali di Bibbiena, Cortona e Sansepolcro. Nominata dall’uscente Antonio D’Urso, da qualcuno è considerata la professionista perfetta per raccogliere il suo testimone. E’ aretina, quindi andrebbero poi accontentate in altro modo Siena e Grosseto. Come se si fosse davanti al Risiko e non alla scelta di chi andrà a dirigere una delle macchine della sanità più complesse della Toscana. Infine, è stato più volte citato il nome di Simona Dei, ma in Regione non sembrano affatto disposti a rinunciare alla direttrice sanitaria della Asl considerata strategica, quella della Toscana Centro.
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