La polemica
Il dossier di Greenpeace ha innescato allarme e polemiche
Ad Arezzo acqua con alta concentrazione di inquinanti Pfas, come sostiene Greenpeace, oppure analisi totalmente in regola, come replica Nuove Acque, forte di controlli su controlli in tutto il comprensorio e non su una sola fontana, come ha effettuato l'associazione? Sulla vicenda interviente anche Legambiente Arezzo che assume una posizione "improntata alla cautela" e si affida "alle analisi e alle valutazioni provenienti da enti competenti, Usl e Arpat in primis".
Nella guerra dell'acqua, dunque, si schiera anche Legambiente che non risparmia critiche a Greenpeace: "L’indagine di Greenpeace risale a ottobre-novembre 2024. I risultati, comunicati a Regione Toscana, Comune di Arezzo e Asl, hanno portato a una campagna di monitoraggio straordinario da parte del gestore Nuove Acque i cui risultati sui campionamenti effettuati a novembre hanno rilevato concentrazioni di Pfas inferiori ai limiti di quantificazione. Pur essendo un dato rassicurante, riteniamo opportuno proseguire con approfondimenti costanti. La principale fonte di approvvigionamento, l’invaso di Montedoglio, garantisce inoltre elevata qualità, sebbene rimanga necessaria l’attenzione a eventuali contaminazioni lungo il percorso o nei depositi".
Legambiente ricorda che il "limite specifico per i Pfas (100 ng/L) entrerà in vigore solo nel gennaio 2026, per consentire ai laboratori di attrezzarsi con le strumentazioni necessarie. Nel frattempo la direttiva europea potrebbe introdurre limiti ancora più restrittivi, misura che Legambiente sostiene in nome del principio di precauzione e delle evidenze scientifiche più recenti. Non condividiamo la diffusione di notizie allarmistiche da parte di alcuni media, che rischiano di creare confusione tra i cittadini. È fondamentale preservare la fiducia nell’acqua potabile del rubinetto che è controllata costantemente. Abbandonare il suo consumo a favore dell’acqua in bottiglia avrebbe conseguenze negative, sia ambientali che economiche".
Legambiente ribadisce che il tema dei Pfas e dei microinquinanti emergenti "merita massima attenzione" e chiede agli enti competenti di "proseguire con monitoraggi e controlli, rendendo pubblici i risultati con tempestività. Alla Regione Toscana, per quanto di sua competenza, chiediamo di intensificare gli sforzi per monitorare e intervenire rapidamente su eventuali criticità legate alla qualità delle acque". L'associazione nell'occasione annuncia che il 9 maggio Arezzo ospiterà il quarto Forum regionale sull’acqua, con un focus sul suo utilizzo industriale. "Sarà l’occasione - conclude - per affrontare anche il tema dei Pfas e discutere soluzioni per la tutela della risorsa idrica".
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