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Arezzo

Oro di contrabbando, blitz della Finanza: imprenditore e due corrieri denunciati, sequestrato metallo e denaro per 400 mila euro

Luca Serafini

19 Aprile 2025, 06:53

Oro di contrabbando, blitz della finanza: imprenditore e due corrieri denunciati, sequestrato metallo e denaro per 400 mila euro

L'alt alla Volkswagen Caddy è scattato all'altezza del cimitero di guerra di Indicatore. I finanzieri non erano lì per caso. I due magrebini a bordo dell'auto, impacciati, provenivano dal Valdarno e percorrevano la 69 verso Arezzo. Non hanno potuto sfuggire al controllo. Nella macchina c'erano 2 chili e mezzo di oro in lamine. Senza marchio, senza documenti di accompagnamento, senza nulla di nulla per dimostrarne la regolarità. Oro per il contrabbando.

Era martedì scorso, 14 aprile, a metà pomeriggio, quando le fiamme gialle di Arezzo hanno intercettato il flusso “anomalo” di metallo prezioso. L'atto successivo, quasi immediato, è stato l'accesso degli inquirenti in un'azienda orafa del distretto aretino, ubicata in suolo valdarnese, in un luogo definibile ancora come hinterland di Arezzo.

E lì il Nucleo di polizia economico e finanziaria, ha trovato e requisito ai fini delle indagini, una somma di denaro in contanti che si aggira sui 200 mila euro. Soldi che potrebbero essere il corrispettivo per la cessione delle lamine recuperate a Indicatore.

L'attività investigativa è in pieno svolgimento, coperta dal massimo riserbo, ma dopo il recente stop ad un altro magrebino a San Zeno in circostanze simili, seppure con argento al nero (100 chili) e non oro, sembra prendere corpo una pista precisa. E cioè, come tra l'altro riscontrato in passato, un traffico di metallo prezioso che transita dall'Europa all'Algeria, via Francia, con un ricarico di valore elevato.

Ancora presto per saperne di più. L'operazione si svolge in silenzio e potrebbe riservare presto sviluppi. Intanto c'è lo stop a oro e denaro per almeno 400 mila euro.

Il sostituto procuratore Emanuela Greco ha convalidato il sequestro operato in strada e in azienda da parte degli investigatori della guardia di finanza. I due stranieri originari del Marocco sorpresi con il ricco carico - classe 1974 e 1980 - sono domiciliati ad Arezzo, regolari, estranei al mondo imprenditoriale dei preziosi. Sono stati denunciati a piede libero come del resto l'imprenditore della ditta oggetto della verifica. Le ipotesi di reato sono contrabbando di metallo prezioso e ricettazione

Tornando all'episodio del mese scorso, inizio marzo, nell'auto di un uomo anch'esso originario del Nord Africa, i finanzieri trovarono scatole con migliaia di monili d'argento - collane, bracciali, catenine - per un peso di circa 104 chili e un valore commerciale che si aggira intorno ai 250 mila euro. Il magrebino risultò residente in Emilia Romagna. Era nella zona industriale di San Zeno, probabilmente uscito da qualche laboratorio.

Non fu in grado di fornire né una documentazione idonea per giustificare la provenienza della merce, né un suo rapporto di lavoro con un'azienda che opera nel settore, né autorizzazioni valide per il trasporto o la commercializzazione dei preziosi. Anche in quel caso denuncia a piede libero. Sequestrati nell'abitazione, in provincia di Modena, contanti per 142 mila euro. Nei giorni scorsi altro carico di metallo intercettato, con 34 verghe di argento e lamine d'oro, per 400 chili e 500 grammi, valore di quasi 415 mila euro. Al volante dell'auto un imprenditore di Roma, denunciato. Nel distretto orafo di Arezzo dopo il 2024 dei furti, l'inizio 2025 è all'insegna dei traffici illeciti.

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