Arezzo
La Volata di Castiglion Fiorentino
Attesa per la tradizionale Volata di Castiglion Fiorentino, rito tradizionale e suggestivo che si svolge nella notte del Sabato Santo, momento culminante delle celebrazioni pasquali nel centro della Valdichiana in provincia di Arezzo. Questa antica tradizione religiosa unisce fede, storia e folclore in un evento che richiama ogni anno numerosi fedeli e visitatori.
La Volata si svolge durante la Veglia Pasquale. Allo scoccare della mezzanotte, al canto del Gloria, si spalancano le porte della Chiesa della Collegiata, da cui entra la statua del Cristo Risorto. Questa viene portata di corsa lungo la navata della chiesa fino all’altare maggiore, accompagnata dal suono squillante delle trombe e dallo scoppio delle castagnole, simboli di gioia e rinascita. Il gesto della corsa, da cui deriva il nome “Volata”, rappresenta la vittoria della vita sulla morte e l’annuncio trionfale della Resurrezione.
La statua portata durante la Volata è un pregevole simulacro ligneo che raffigura il Cristo Risorto, simbolo centrale della fede cristiana. Sebbene non siano disponibili dettagli precisi sull’autore o sull’epoca esatta della statua, essa è custodita nella Collegiata e rappresenta un elemento di grande valore artistico e spirituale per la comunità. La statua è portata in trionfo dai confratelli della Compagnia del S.S. Sacramento o del Gesù, vestiti con le tradizionali cappe blu, che ne accompagnano il percorso con grande devozione e solennità.
La Volata non è solo un momento di fede, ma anche un evento collettivo che coinvolge tutta la cittadinanza. Le confraternite, con le loro cappe colorate e la “buffa” sul volto, nel corso della Settimana Santa hanno dato vita alle processioni, portando statue che rappresentano i momenti più intensi della Passione di Cristo, come “Gesù nell’orto degli Ulivi” o “Gesù legato alla colonna" e il venerdì la processione del Gesù morto. La corsa della Volata, invece, è un’esplosione di gioia che segna la fine del periodo di lutto e penitenza e l’inizio della Pasqua, festa della vita nuova.
La statua del Resurrexit che attira su di sé da secoli l'attenzione dei fedeli è stata realizzata dall'artista Niccolò di Smeraldo Salvi, attivo tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, noto soprattutto per le sue opere lignee a carattere religioso realizzate nella zona di Castiglion Fiorentino e dintorni. Fu realizzata nel 1620 per la Compagnia del Gesù di Castiglion Fiorentino. Questa statua sostituì un precedente simulacro, che non ispirava, e divenne il fulcro della tradizione della “Volata”.
La statua ha subito restauri nel corso dei secoli, tra cui uno nel 1717 dopo un danno subito proprio durante la Volata. Niccolò di Smeraldo Salvi ha realizzato anche la statua di Gesù legato alla colonna e a lui è attribuito anche un crocifisso. La sua è un'arte devozionale, caratterizzate da un realismo intenso e da una cura particolare nella resa delle espressioni e dei dettagli anatomici. Le sue opere rispecchiano la sensibilità del primo Seicento toscano, con influssi manieristi e primi accenni di barocco, e sono state fondamentali per la devozione popolare nelle comunità di Castiglion Fiorentino e Lucignano.
La famiglia Salvi era tra le più importanti della comunità di Lucignano, e Niccolò di Smeraldo si distinse non solo come scultore ma anche in altri ambiti, come la pittura e la poesia. Una figura di rilievo nell’arte sacra toscana del XVII secolo, noto soprattutto per la statua del Cristo Risorto di Castiglion Fiorentino, simbolo della Pasqua a Castiglion Fiorentino.
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