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Serena Stefani tra Cia e Consorzio di Bonifica: l'agricoltura, il territorio da tutelare, le passioni per cavallo e ballo

Sara Polvani

06 Maggio 2025, 09:06

Serena Stefani tra Cia e Consorzio di Bonifica: l'agricoltura, il territorio da tutelare, le passioni per cavallo e ballo

Serena Stefani

Serena Stefani, impegnata non solo nella sua azienda, a capo del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno e di Cia Arezzo, ma anche nell'associazione dei Consorzi di Bonifica e Irrigazione (Anbi), sia a livello regionale (dove è stata vicepresidente) e nazionale, racconta le molteplici attività.

- Qual è la sua storia di imprenditrice?

“Dopo la maturità classica, non ancora ventenne, decido di rilevare l’azienda agricola dei nonni materni, spinta dall’amore per la terra, il territorio, i cavalli: è cominciata così, in punti di piedi, la mia attività. Il territorio ha un gusto diverso se lo si vede dalle orecchie di un cavallo.

- Per le produzioni ho subito aderito al sistema biologico producendo foraggi, cereali e frutta.

Ho studiato, sono diventata animatore pony e poi istruttore di equitazione e infine guida ambientale equestre. Cosi ho iniziato la scuola di equitazione con la voglia di trasmettere la mia grande passione per il cavallo e dare ad altri l’opportunità di conoscere questo affascinante mondo; Chicco e Futuro i miei primi compagni d'avventura.

Nel 2013 mi sposo con Sascha, da sempre legato al mondo dei cavalli e insieme portiamo avanti questo ideale. Nel 2014 arriva Mariasole, oggi già appassionata di questa vita”.

- Quali sono i progetti più significativi realizzati e quali quelli in corso nell’ambito della sua attività?

Nel tempo l’azienda si è ingrandita e consolidata; ogni piccolo traguardo è stato raggiunto passo passo, con costanza e sacrificio: il maneggio con il campo esterno, l’area coperta, le scuderie, le recinzioni… Un lavoro di sistemazione e miglioramento che ancora deve vedere realizzati molti step: il prossimo il recupero della vecchia casa dei nonni per attività agrituristica.

Oggi con orgoglio posso dire che siamo un punto di riferimento per gli appassionati della sella: allevamento, centro di addestramento e allenamento, scuola di equitazione e punto di partenza per passeggiate a cavallo. Ma anche un luogo di formazione per cavalieri e tecnici. Oltre all’attività equestre, che è sempre stata ed è la mia passione, all’interno dell’azienda coltiviamo con metodo biologico grani e cereali antichi, alleviamo maiali e ovini, accogliamo gli ospiti nel piccolo rifugio Casanova, tuffato nella montagna e nel parco delle Foreste Casentinesi”.

- Riesce a conciliare i tempi di vita e di lavoro?

Conciliare i tempi di vita e di lavoro è, come sempre, molto difficile. L’attività aziendale richiede tempo e dedizione, la famiglia anche. Riuscire a impegnarsi nella rappresentanza, come faccio da sempre, è possibile solo se si affrontano impegni e incarichi con grande passione. È questa la molla che consente di trovare la forza e le risorse necessarie. Naturalmente è indispensabile una grande organizzazione e il supporto di chi ti sta vicino.

- Oltre che imprenditrice lei è presidente del Consorzio di Bonifica e della Cia Arezzo.

Fin da giovanissima, mi sono sempre messa volentieri al servizio della comunità, impegnandomi sia nella vita politica che nell’azione sindacale. Sono stata prima consigliere di opposizione e poi vice sindaco nel comune dove sono nata, vivo e lavoro. Ho lasciato l’incarico nel 2019, quando sono diventata Presidente del Consorzio di Bonifica.

Ho affrontato con entusiasmo questa nuova sfida. Sono stata eletta per il secondo mandato, pochi mesi fa. L’obiettivo che mi sono posta è di rendere il Consorzio sempre più efficiente e capace di rispondere alle esigenze del territorio e contribuire a consolidare e a valorizzare ANBI, la nostra associazione di riferimento. In un momento così delicato, come quello che stiamo attraversando, dobbiamo affrontare e vincere molte sfide. A cominciare da quella con la crisi climatica che ci obbliga a sforzi straordinari per gestire correttamente la risorsa acqua, attraverso la mitigazione e il contenimento del rischio idrogeologico, con la manutenzione dei corsi d’acqua e la creazione, lo sviluppo e la conduzione dei sistemi collettivi di distribuzione della risorsa ad uso irriguo. Ho cercato fin dall’inizio di rafforzare prima di tutto il rapporto con i cittadini e con gli amministratori locali, per comprendere fino in fondo le criticità dei differenti territori. L’altro aspetto su cui mi sono concentrata fin dall’inizio è superare una volta per tutte quello che ho ribattezzato il “paradosso Montedoglio” e completare il sistema di distribuzione dell’acqua della diga più grande dell’Italia centrale.

Dal 2021, unisco questo incarico alla presidenza di Cia Arezzo: anche questo un compito delicato in un momento così complesso per il mondo agricolo e su cui mi sto impegnando a fondo per dare risposte concrete agli imprenditori del territorio. In questi anni, l’organizzazione si è strutturata per essere più vicina alle aziende e per migliorare la qualità dei servizi offerti ad agricoltori e cittadini.

- Quali altri interessi coltiva?

Come è facile dedurre, ho molti, moltissimi interessi che non sempre riesco a coltivare come vorrei. Amo per esempio fare viaggi anche a cavallo, sia per interesse personale che a scopo ricognitivo per organizzare passeggiate per gli appassionati. Mi piacerebbe continuare ad approfondire la conoscenza del mondo dei cavalli, partecipando a stage formativi di dressage e monta da lavoro, che sono le discipline che amo di più.

Infine vorrei potermi dedicare al ballo, altra mia grande passione: dal liscio al latino americano al country line dance. E avere del tempo per dedicare alla famiglia, a mia figlia, anche solo per una passeggiata nel bosco.

- Prossimi impegni?

Come presidente del Consorzio mi aspettano cinque anni determinanti visto il ruolo importante e strategico svolto dall’Ente per il territorio. Grande è l’attività che mi attende e attende tutto il mondo della bonifica, per rendere il territorio sempre più resiliente ai cambiamenti climatici. Tra le sfide più grandi ne ho una: completare come dicevo il Sistema Occidentale di Montedoglio e realizzare i distretti irrigui necessari per fornire l’acqua alle imprese agricole.

Anche in qualità di Presidente di Cia Arezzo tanto è il lavoro da fare, a tutti i livelli, territoriale, regionale, nazionale ed europeo, per sostenere il mondo agricolo e le aziende del territorio.

A livello personale, ho in programma a breve un viaggio in Andalusia con mia figlia Mariasole; voglio farle conoscere quella terra che tanto adoro e la loro cultura del cavallo.

E tornare a “misurarmi” in qualche competizione, magari con uno dei nostri puledri… chissà!.

IL PROFILO

Nata a Pratovecchio, nel cuore del Casentino, Serena Stefani, imprenditrice agricola, sposata e mamma di Mariasole, è diventata per la prima volta presidente di un Consorzio di Bonifica nel 2019.

A cinque anni di distanza, l’incarico alla guida dell’Alto Valdarno le è stato riconfermato il 27 novembre 2024.

Oltre ad essersi ritagliata un ruolo importante nel sistema della bonifica, continua a farsi apprezzare per la sua attività di imprenditrice e per il suo attivismo nella vita sindacale, politica e amministrativa.

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