Arezzo
Letizia Girolami
Fumata nera in Corte d'Assise ad Arezzo, oggi, dove sono in programma due importanti processi per omicidio e riduzione in schiavitù. Le udienze non si terranno. Infatti oggi, martedì 6 maggio 2025, gli avvocati italiani osservano un'astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale, proclamata dall'Unione delle Camere Penali Italiane per i giorni 5, 6 e 7 maggio.
La protesta nasce in opposizione al cosiddetto "decreto sicurezza" approvato recentemente, che introduce nuove fattispecie di reato, inasprisce le pene, introduce aggravanti ritenute di dubbia coerenza e limita i benefici penitenziari, oltre a promuovere misure criticate per la loro inefficacia e per il mancato rispetto dei principi costituzionali e liberali del diritto penale.
Questa astensione ha un impatto diretto anche sul tribunale di Arezzo, dove appunto oggi sono previsti due processi importanti in Corte d'Assise che dunque non si terranno per l'annunciata adesione degli avvocati all'astensione. Si tratta del processo per l'omicidio di Letizia Girolami e di un caso di riduzione in schiavitùrinvio di queste udienze cruciali, sottolineando la gravità della protesta e le tensioni attuali nel sistema giudiziario penale italiano[contesto fornito].
Nel caso dell'omicidio della psicologa e psicoterapeuta, l'avvocato difensore Maria Fiorella Bennati, ha il consenso all'astensione dell'imputato detenuto Irfan Rana Mohamed (in caso di detenuti infatti di solito di procede anche se è indetta la protesta) arrestato dai carabinieri e ora accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà. Aggravanti che in linea teorica prefigurano perfino l'ergastolo in caso di condanna. Il delitto della 72enne avvenne a Foiano, nella fattoria di Poggi Grassi, a colpi di zappa. Una lite che sembra assurda, avvenuta perché nella fattoria erano scappati dei pulcini di pavone ai quali la donna teneva molto. Il 37enne pakistano ha confessato affermando di aver reagito perché si era sentito offeso.
L'altra vicenda, ambientata a Montevarchi, riguarda 5 persone nigeriane, di cui 3 irreperibili, accusate di aver soggiogato donne per sfruttamento della prostituzione. I reati commessi verso connazionali sono tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù. Il presidente della corte Annamaria Loprete e il giudice a latere Giorgio Margheri, con i giudici popolari, preso atto della impossibilità di celebrare i processi, fisseranno un calendario aggiornato.
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