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Arezzo

Persi nel web, spettacolo realizzato dai giovani su disagi e distorsioni per l'uso non corretto dei mezzi digitali

Alessandro Cherubini

14 Giugno 2025, 00:06

Spettacolo Lost in web

Un momento dello spettacolo Lost in web

Una riflessione pungente e ironica sull’impatto del digitale nelle vite dei più giovani è andata in scena nei giorni scorsi al Circolo Acli di Venere, grazie allo spettacolo teatrale "Lost in Web", ideato e interpretato dal gruppo giovanile Lu.Ci. di Quarata. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con MCL Arezzo, ha visto la guida del counselor & coach Andrea Bacci, responsabile della formazione per il Movimento Cristiano Lavoratori aretino.

Lo spettacolo – interamente scritto dai ragazzi e ispirato al saggio “Generazione ansiosa” del sociologo statunitense Jonathan Haidt – affronta con linguaggio giovane e immediato le fragilità, i disagi e le distorsioni che l’uso incontrollato dei dispositivi digitali ha generato negli ultimi vent’anni, soprattutto tra adolescenti e preadolescenti. Il tono è leggero ma incisivo, con momenti di forte impatto emotivo che hanno coinvolto il pubblico in sala, composto da genitori, educatori e coetanei.

Fondato nel contesto delle comunità parrocchiali di Quarata, Venere e Cincelli, il gruppo Lu.Ci. – acronimo di Luci della Città – è nato nel 2022 da un’idea condivisa tra i giovani stessi e un educatore “boomer” che ancora oggi li affianca nei progetti. Il nucleo principale è composto da ragazzi tra i 16 e i 18 anni, ma collaborano anche giovani di età compresa tra i 22 e i 24 anni, in un dialogo intergenerazionale che è parte stessa della loro missione: promuovere nuove forme di relazione, espressione e consapevolezza sociale.

Accanto agli interpreti, hanno dato un contributo fondamentale anche Natalia Bacci e Gabriele Giorgi, curando musiche, scenografie e contenuti multimediali.

Il messaggio lanciato da "Lost in Web" non si rivolge solo ai coetanei, ma anche agli adulti, spesso inconsapevoli del vero impatto psicologico e relazionale che un uso precoce e costante della tecnologia può avere sui giovani. L’obiettivo non è demonizzare il digitale, ma imparare a gestirlo con equilibrio e umanità.

Non è la prima volta che Lu.Ci. affronta temi sociali attraverso il teatro: negli ultimi anni il gruppo ha già portato avanti progetti come AccArezzo, contro l’abuso di alcol, e Giovani ReAttori, in gemellaggio con una realtà giovanile di Orbetello sul tema della solidarietà.

Il progetto tornerà a settembre con una nuova replica dello spettacolo. Per i ragazzi di Lu.Ci., il palcoscenico resta uno spazio di denuncia e crescita, un luogo in cui far brillare, ancora una volta, le loro luci nella città.

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