Arezzo
Il fatto era accaduto in Guido Monaco
“E' sotto choc, disorientato, molto provato”. Così viene definito dai suoi legali il trentenne di Arezzo che alle prime ore del 15 giugno ha staccato con un morso un pezzo di lingua alla fidanzata 29enne, poi sottoposta a delicatissimo intervento chirurgico per riattaccarlo. L'aggressore è in carcere dopo l'arresto scattato nei giorni successivi. E' accusato di lesioni aggravate e per maltrattamenti precedenti al fatto avvenuto in Guido Monaco.
“Certamente quanto accaduto deve farci riflettere sui comportamenti che evidenziano un tessuto sociale debole in cui talvolta emergono fragilità personali che avrebbero dovuto trovare un giusto contenimento ed adeguato supporto”, dicono gli avvocati Silvia Gori e Teresa Malentacchi che difendono l'uomo.
“Appare infatti evidente come entrambi, sia il nostro assistito che la persona offesa, abbiano manifestato importanti fragilità che avrebbero, come detto, dovuto essere tutelate fin dall'inizio della relazione nata in tale contesto”. Relazione dalla quale sta per nascere un figlio. I difensori aggiungono: “Chiaramente, ci preme precisarlo, con ciò non si vuole in alcun modo sminuire il dolore ed il disagio oggi vissuto dalla ragazza e dai familiari di entrambe le parti”.
L'aggressore non chiede la scarcerazione. C'è consapevolezza di una condotta grave, il bacio trasformato in morso, in un contesto di fragilità - sottolinea la difesa del trentenne - che forse richiedeva e richiede l'attivazione di supporti e percorsi mirati mentre la giustizia farà il suo corso.
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