Arezzo
Aggredita con un cellulare
ì“Ha bussato violentemente alla porta e la signora del piano di sopra aveva il volto insanguinato, il naso e la bocca, era sconvolta, chiedeva aiuto”.
E’ stata la vicina di casa la prima a soccorrere una donna di origini bengalesi, trentenne, vittima dell’ennesimo episodio di violenza domestica ad Arezzo. “Non parla bene l’italiano, a gesti ci ha fatto capire che il marito l’aveva colpita con il cellulare e anche minacciata con un coltello. Abbiamo cercato di tranquillizzarla in attesa dei soccorsi”.
Era giovedì scorso, primo pomeriggio, in via Uguccione della Faggiuola.
Il marito della donna prima ha tentato di inseguirla, poi si è allontanato, infine è stato individuato dai carabinieri della compagnia di Arezzo e fermato. E’ stato denunciato a piede libero.
Da quanto è stato possibile ricostruire non era la prima volta che l’uomo teneva un comportamento del genere. Urla, litigi, richieste di intervento al 112. Stavolta sarebbe andato anche oltre.
L’aggressione alla moglie sarebbe avvenuta servendosi del telefonino come arma. Colpi forti al volto. E la vittima ha riferito anche di minacce con una lama da cucina. La testimonianza della vicina è stata raccolta dall’emittente Arezzo Tv.
Già conosciuto alle forze dell’ordine, il cittadino de Bangladesh adesso rischia. Intanto la consorte, dopo l’aiuto ricevuto dalla vicina di casa e dopo l’attivazione del codice rosso in ospedale (con successivo binario prioritario nell’iter della giustizia), adesso si trova in una struttura, una casa rifugio, insieme ai tre figli in tenera età, il più piccolo ha un anno.
Il tenente colonnello Silvia Gobbini, comandante della compagnia carabinieri di Arezzo, sempre sull’emittente televisiva, invita le vittime di soprusi e violenze a farsi avanti: “Denunciare è un atto di responsabilità civile ed è una forma di tutela per tutte le vittime, quelle di oggi e quelle future.”
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