Arezzo
Dall'esperienza del volontariato alla sartoria, ultimo giorno di lavoro per Paola Perrotta, la sarta di via Trento Trieste. Professionalità, laboriosità, passione per il proprio lavoro, ecco un altro laboratorio che abbassa la saracinesca a discapito della socialità e vivibilità delle strade cittadine.
Lunedì 30 giugno per Paola è stato l'ultimo giorno di lavoro. Via Trento Trieste perde un pezzo di quotidianità.
Dispiaciuti i clienti e chi vedeva nel laboratorio di riparazioni sartoriali un punto di riferimento sia come servizio sia come luogo conviviale.
Piccole aggiustature, orli, ma anche lavori sartoriali di livello hanno caratterizzato per quasi 20 anni le pareti del negozio. Da un'esperienza solidale all'occupazione sono stati anni di lavoro e gratificazioni umane.
È proprio Paola a raccontare la sua esperienza nel giorno della chiusura mentre il marito Valter Cerbini e i figli Stefania e Enrico insieme alla nipote Agata Maria hanno voluto festeggiarla per salutare il loro luogo del cuore.
“È per me l'ultimo giorno di lavoro” commenta Paola “e il ringraziamento va a tutte le persone che in questi anni mi hanno scelto. Quello dell'artigiano è un lavoro faticoso ma gratificante dal punto di vista umano. Qua in via Trento Trieste ho stretto rapporti di stima e amicizia con tantissime persone sia residenti della zona che concittadini”.
Tutto è iniziato assieme all'associazione Donne Insieme. E dal volontariato alla collaborazione Paola ha scelto poi di fare della sua passione per ago e filo l'attività principale.
“Ho ereditato da mia madre la voglia di cucire. Lei era una sarta ed io fin da piccola mi sono divertita a cucire. Ho imparato con gli occhi e ricordo ancora le prime creazioni in casa giovanissima. Poi la scelta di farne un lavoro. Con Donne Insieme ho iniziato nel 1999. Mi sono avvicinata per volontariato all'associazione poi ho fatto della passione per la sartoria il mio lavoro”.
E adesso all'età di 64 anni Paola ha scelto di chiudere. “Ha prevalere è la stanchezza. Il mestiere di artigiano è faticoso ma sono felice per le tante dimostrazioni di affetto ricevute in questi giorni. Le clienti mi hanno fatto emozionare. Purtroppo il mestiere dell'artigianato regala molte soddisfazioni a livello di rapporti umani, ma sono poche le gratificazioni dal punto di vista economico. Troppi anche gli adempimenti burocratici da sostenere”.
Adesso quindi via Trento Trieste registra la chiusura di un'attività. Del laboratorio di sartoria resterà però il piacevole ricordo e il calore della conosciuta e stimata sartoria che ha rammendato anche il cuore di tante persone; residenti che hanno chiesto anche a gran voce di ripensarci e di continuare a tenere accesa quella vetrina dove c'è chi ha fatto pit-stop anche per un semplice saluto e confidarsi con Paola mentre lei affaccendata a portare avanti le lavorazioni, trovava il tempo anche per dare consigli e far sentire meno sole anche persone anziane, donne e clienti in generale. È questa la forza dell'artigianato di quartiere.
Ed è quello che Paola ha tenuto vivo per 20 anni grazie alla sua laboriosità e manualità alimentata dalla passione per la sartoria tramandata da madre a figlia.
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