Arezzo
Lucio Corsi
“Inseguire le canzoni di città in città è senza dubbio la cosa che amo di più, è la cosa che sogno da quando ero bambino. Salire sul palcoscenico vuol dire incontrare la musica, come dice Paolo Conte in ‘Alle prese con una verde milonga'. Inoltre ogni palco è un trampolino verso un'altra realtà, lassù riesco davvero ad immaginare di essere qualcos'altro”.
Così Lucio Corsi, ad Arezzo da ieri e atteso oggi al Men/Go Music Fest. Il cantautore toscano sarà protagonista al parco il Prato, a ingresso gratuito, dopo aver partecipato in gara per la prima volta alla 75esima edizione del Festival di Sanremo, classificandosi secondo e vincendo il premio della Critica Mia Martini con il brano Volevo essere un duro, per poi rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest 2025 di Basilea, ottenendo il quinto posto. Vincitore della Targa Tenco per il Miglior album in assoluto e la Migliore canzone singola.
“Il tipo di approccio al live — spiega Corsi — sarà molto rock'n'roll, tutto riarrangiato e sul palco con me ci sarà la mia solita formazione, la mia banda con cui suono dal liceo. Saremo in 7, con tante chitarre, ma ci sarà anche l'organo, la batteria e i cori. Io mi alternerò fra chitarra elettrica, acustica, pianoforte e armonica. Questa è la linea da seguire, avere un sacco di strumenti e stare in giro a suonare il più possibile, e spero di continuare così anche dopo settembre”.
Questa la formazione della band: Iacopo Nieri (pianista, cori), Giulio Grillo (tastiere, cori), Filippo Scandroglio (chitarra), Marco Ronconi (batteria), Filippo Caretti (basso, cori), Carlo Maria Toller (polistrumentista, cori).
Lucio - che si era incontrato a Grosseto a maggio con Gioele Meoni, figlio dello scomparso pilota castiglionese della Dakar Fabrizio, con il quale condividono la passione per la moto (“la velocità e la musica condividono lo stesso elemento, l'aria”) - riesce a rendere armonioso il rock d'autore e le sonorità folk insieme, trasformando le sue atmosfere surreali in poesia e legando un mondo a tratti grottesco ad una struttura musicalmente ricchissima.
E il 21esimo Men/Go Music Fest ha preso il via l'8 luglio con un omaggio corale a Paolo Benvegnù, l'artista che era profondamente legato alla città di Arezzo, scomparso prematuramente nel dicembre scorso, con la partecipazione di colleghi, amici e compagni di palco. Da Ermal Meta a Irene Grandi, passando per Dente, Giovanni Truppi, Amanda Sandrelli, Piero Pelù, Marina Rei, Tosca e tantissimi altri. Una serata a ingresso libero con donazione destinata alla famiglia Benvegnù, realizzata in collaborazione con Officine della Cultura e Woodworm.
“È stata una bellissima serata — commenta Paco Mengozzi, direttore artistico del festival e presidente dell'associazione Music! — veramente emozionante, commovente e una doppia emozione. Emozione nostra dello staff e dell'organizzazione per l'avvio del festival e in parallelo quella di avere questo grande omaggio a Paolo Benvegnù con un cast bellissimo. Ognuno lo ha salutato a modo suo nel finale delle canzoni. Ci è sembrato un grande abbraccio a Paolo, come era solito fare lui, è stato il fil rouge di tutto”.
“Dal punto di vista dell'evento — conclude Mengozzi — è andato tutto molto bene, una grande risposta del pubblico con 5 mila persone presenti. Dalle 18 tutto è filato liscio e sono molto contento anche di questo aspetto. Abbiamo rotto il ghiaccio della settimana del festival che non poteva partire meglio e ora siamo pronti per tutte le serate”.
Intanto oggi pomeriggio, a partire dalle 17, saliranno sul palco: Lenz, GattoToro, Mazzariello, Belize, Chris Lavoro, Gemma, Extrasistoli, Samuel djset, oltre all'attesissimo Lucio Corsi.
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