IL CASO
Ofelia, il bassotto picchiato dal suo padrone
Ha preso a calci la sua cagnolina, un bassotto di 12 anni, di nome Ofelia, e adesso questa si trova ricoverata presso una clinica veterinaria di Arezzo. Lui, un 30enne di Figline Valdarno, è stato invece denunciato a piede libero per maltrattamento di animali. Una storia che arriva dal Valdarno fiorentino, ma che sta seguendo l’Enpa di San Giovanni Valdarno e il direttore sanitario di Enpa Valdarno, il veterinario Fabrizio Chiasserini, che è di Arezzo. Una vicenda che ha immediatamente fatto il giro di tutta Italia, tanto che da ogni dove arrivano richieste all’Enpa del Valdarno per adottare la cagnetta. Diciamo subito che l’animale sta meglio. La conferma dalla clinica veterinaria e da Luigina Bassan responsabile di Enpa Valdarno. “Il cane è migliorato – dice – ha cominciato a fare qualche passo e a nutrirsi da sola. Sono miglioramenti importanti rispetto a come era arrivata alla clinica”.
Il fatto è successo nei giorni scorsi in un appartamento di Figline Valdarno. Il ragazzo si trovava in casa in compagnia della fidanzata e di un amico, quando, in un momento di escandescenza e senza un motivo apparente, nel cuore della notte si è scagliato contro la bassotta Ofelia, ed ha cominciato a picchiarla e a prenderla a calci procurandole vistose ferite e traumi su tutto il corpo. Per fortuna gli altri presenti sono riusciti a togliere l’animale dalle mani dell’uomo e a portarlo fuori dall’abitazione. Immediatamente sono stati chiamati i carabinieri e i soccorsi per l’animale. La bassotta è stata affidata all’Enpa Valdarno che l’ha immediatamente condotta alla clinica dove si trova tuttora ricoverata. Il ragazzo in stato di agitazione psico-fisica, è invece stato portato all’ospedale “Santa Maria Annunziata” di Bagno a Ripoli in provincia di Firenze, per le cure del caso. Per lui è scattata la denuncia a piede libero per il reato di maltrattamento di animali.
“Una storia che lascia attoniti – commenta Luigina Bassan – E’ da vigliacchi prendersela con un animale che non si sa difendere. Adesso aspettiamo che Ofelia si riprenda. Una volta uscita dalla clinica la prenderemo in carico noi dell’Enpa. Tantissime le richieste arrivate per lei da tutta Italia, l’ultima dal Veneto”.
E sulla vicenda è intervenuta anche l’onorevole Michela Vittoria Brambilla presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e della Leidda, che ha tenuto a battesimo la nuova legge per la tutela dei diritti degli animali e che è entrata in vigore dal 1 luglio scorso. La legge Brambilla, prevede pene più severe per chi commette reati contro gli animali, come uccisioni e maltrattamenti, con pene che arrivano fino a 4 anni di carcere e 60 mila euro di multa.
In un video, l’onorevole, prende posizione sulla vicenda della cagnetta del Valdarno. “Con la Legge Brambilla, è finito il tempo dell’impunità: il colpevole colto in flagranza di reato è stato identificato e verrà processato. La storia della povera bassottina di dodici anni, presa ripetutamente a calci dal proprietario, che l’ha ridotta in fin di vita, tanto che i suoi guaiti hanno svegliato i vicini e li hanno spinti a contattare le forze dell’ordine è una di quelle che stringono il cuore e non si possono più accettare. Per questa ragione, la Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, di cui sono presidente, ha denunciato il responsabile alle autorità competenti. L’uomo è già stato identificato: con la Legge Brambilla, infatti, tutti i reati diventano procedibili d’ufficio, motivo per cui i carabinieri hanno già denunciato l’uomo alla procura e noi ci siamo uniti a questa denuncia. Al processo ci batteremo per chiedere una rigida applicazione delle nuove norme che, nei casi di maltrattamento, prevedono una pena fino a due anni di reclusione sempre congiunta a una multa fino a 30mila euro”.
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