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L'inchiesta

Rimandato a settembre il trasferimento dei 17 anziani sfrattati dalle case di riposo ritenute abusive

Resta il sequestro delle strutture ma il giudice accoglie l'appello dei familiari dei vecchietti: vicenda controversa

Luca Serafini

17 Agosto 2025, 07:13

Caso Rsa abusive

Il caso delle "Rsa abusive"

Hanno trascorso regolarmente il Ferragosto nelle loro stanze i 17 anziani delle due strutture di Matrignano e Campoluci, frazioni di Arezzo, ritenute dalla procura della repubblica delle Rsa mascherate, quindi illegali, e poste sotto sequestro dal giudice. Il provvedimento del gip Claudio Lara rimane, ma l'esecuzione dello “sfratto” dei vecchietti non è avvenuta ed è slittata.

Accolto, almeno per ora, l'appello dei figli e nipoti, che nei giorni scorsi chiedevano di non procedere al trasferimento in altri luoghi. Esecuzione rimandata su decisione dello stesso giudice in attesa che la questione venga affrontata sotto gli aspetti giudiziari, ma anche logistici e sanitari.

Gli anziani vivono nelle due grandi case con la formula del cohousing: hanno regolari contratti di affitto con il proprietario delle abitazioni e ricevono visite e cure delle badanti che si occupano di loro, in modo personalizzato. Le famiglie sono soddisfatte e il benessere degli anziani pare rispettato: seguono le prescrizioni mediche, assumono i loro farmaci, usufruiscono degli spazi propri e collettivi. Ma secondo la procura si tratta di Rsa abusive, che non rispettano la normativa nazionale e regionale: ai 4 indagati viene contestato anche l'esercizio abusivo della professione infermieristica. Questo relativamente alla stomia. Aspetto sul quale c'è controversia in quanto i difensori sostengono che la Regione consente, dietro istruzioni, a far svolgere agli incaricati anche prestazioni come la sostituzione del cosiddetto sacchetto.

Il decreto del gip di Arezzo emesso il 31 luglio prevede la chiusura degli ospizi domestici con il trasferimento degli anziani in altri luoghi a cura dell'Asl. Erano sette i giorni di tempo per l'esecuzione. Il termine è stato spostato. I figli degli anziani temevano ripercussioni per i propri cari, tra i quali anche novantenni molto fragili. La formula che regola le strutture è un'intesa tra più famiglie. Gli anziani vengono visitati dai propri cari e dai medici di famiglia, ricevono i medicinali e il tipo di supporto indicato da figli o nipoti. Ma questo modello secondo gli inquirenti crea di fatto delle Rsa non autorizzate. L'inchiesta è partita da un esposto del 2022. Ci sono state perquisizioni, accertamenti, anche i carabinieri del Nas in azione. Un tema che fa discutere. A difendere gli indagati, tra gli altri, l'avvocato Nicola Detti. Le famiglie sono assistite dagli avvocati Alberto Rubechi e Lucilla Del Pianta.

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