Chiede acqua al carabiniere e gliela sputa sul viso. Calci e pugni ai militari durante il controllo

Ha chiesto dell'acqua ad un carabiniere, ha portato alla bocca la bottiglietta e poi ha sputato sul viso al militare dell'Arma. Ma in precedenza aveva già dato vita ad uno show violento in mezzo alla strada: calci, pugni e atteggiamento offensivo e minaccioso verso il personale in divisa. Un giovane di Sansepolcro, nato a Città di Castello, 23 anni, è il protagonista dell'episodio avvenuto nella città di Piero della Francesca nella notte tra 14 e 15 agosto.

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Tratto in arresto e tenuto ai domiciliari, sabato 16 è stato rimesso in libertà dal giudice monocratico del tribunale di Arezzo, Filippo Ruggiero, che ha convalidato l'arresto ma non ha rilevato gli estremi della misura cautelare. Per quanto già conosciuto dalle forze dell'ordine in Valtiberina, non ha precedenti specifici. Tutto è cominciato dopo che qualcuno, rimasto ignoto, ha lanciato una bottiglia contro la caserma dei carabinieri di Sansepolcro. Una pattuglia si è mossa e in zona Porta del Ponte sono stati individuati due giovani barcollanti in evidente stato di alterazione psicofisica. Nel corso del controllo la situazione ha preso una brutta piega: atteggiamento non collaborativo, anzi ostile, da parte del 23enne.

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Parole grosse, poi la colluttazione. Due carabinieri sono finiti a terra, uno è stato refertato in ospedale per conseguenze alle ginocchia. Poi sono arrivati i rinforzi e in quel frangente è avvenuto anche il fatto dello sputo di acqua. Difeso dall'avvocato Remo Rosadini, il giovane sarà processato in altra data per resistenza a pubblico ufficiale. Era anche stato già colpito da un ammonimento del questore. Ora la nuova grana per una notte d'estate su di giri.