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Il caso

Sette carabinieri aggrediti da due marocchini. Romani (Lega - Vannacci): "Arresti e deportazione di massa unica soluzione"

L'episodio di Figline Valdarno suscita una ondata di reazioni e spicca il commento dell'esponente del fedelissimo del Generale

Alessandro Cherubini

29 Agosto 2025, 00:14

Cristiano Romani

Cristiano Romani

Sette carabinieri aggrediti da due marocchini, si scatena un'ondata di reazioni indignate. Sui social spicca il commento di Cristiano Romani, Lega, fedelissimo di Roberto Vannacci, che dopo aver sottolineato che autori del gesto violento sono due "risorse", scrive: "La solidarietà vuota della politica qua serve a poco. Ci vogliono i fatti. Arresti e deportazioni di massa unica soluzione".

Una presa di posizione molto forte del politico di Arezzo sulla linea cara alla destra dello stop all'immigrazione, all'illegalità di chi entra nel Paese: la necessità del rispetto delle regole con una linea di assoluta fermezza. Mentre il tema registra note e interventi di vario tipo in un clima, quello Toscano, proiettato verso le elezioni regionali di ottobre, le parole di Romani non sono passate inosservate.

Cristiano Romani, da sempre collocato a destra nelle varie esperienze politiche aretine, ha poi abbracciato il pensiero del Generale fino a diventare suo stretto collaboratore con incarichi di rilievo nel Mondo al Contrario. Ne è vice presidente nazionale oltre che responsabile nazionale dei Team Vannacci dopo aver contribuito alla campagna elettorale per Vannacci alle elezioni europee.

Nei giorni scorsi Romani aveva stigmatizzato l'episodio dell'extracomunitario autore del tentato furto nella Centrale operativa del 118 e di altre condotte sopra le righe nel contesto dell'emergenza sanitaria. Di Romani si parla con insistenza come possibile candidato di punta nella lista della Lega nel territorio. Definendosi a disposizione, in una recente intervista per Amaranto Channel, Romani ha affermato che la decisione sarà presa a stretto giro da Matteo Salvini e Roberto Vannacci.

Tornando all'episodio di Figline, la nota dell'Arma riporta come nel pomeriggio di mercoledì 27 agosto "i Carabinieri della Compagnia CC di Figline Valdarno hanno proceduto al controllo di due soggetti di origini Marocchine (cl. ’88 e cl. Cl. ’91) già noti alle Forze dell’Ordine". Si tratterebbe di due fratelli. "Nella circostanza i due hanno dato in escandescenze, minacciando, insultando e aggredendo fisicamente gli operanti sia in strada che all’interno della Caserma, dove sono stati nel frattempo portati per la compilazione di alcuni atti".

Il comunicato prosegue: "Per quanto accaduto gli stessi venivano, quindi, tratti in arresto per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e trattenuti presso le camere di sicurezza della caserma a disposizione della Procura della Repubblica di Firenze in attesa del giudizio per direttissima, nella mattinata odierna. Nel corso delle attività sette Carabinieri rimanevano contusi, con prognosi tra 15 e 7 giorni. Per gli indagati vige il principio di innocenza sino a sentenza definitiva passata in giudicato."

Negli ultimi tempi gli episodi di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale si infittiscono. Anche nel territorio di Arezzo protagonisti italiani e stranieri, uomini e donne, che in condizioni di alterazione psicofisica oppure lucidamente, aggrediscono gli operatori in divisa, che si tratti di poliziotti o carabinieri. Nella serata e nella notte di mercoledì si sono verificati due episodi rilevanti a Sansepolcro e in A1 tra Badia al Pino e Lucignano. Nel primo caso un cinquantenne di Sansepolcro ha violato il divieto di avvicinamento alla moglie (emesso per maltrattamenti) e andato a trovarla l'ha colpita con un pugno al naso. Poi è scappato, quindi ha affrontato i carabinieri utilizzando anche il vetro del telefono cellulare, accartocciato, ad uso di pugnale. Lesioni per fortuna non gravi ai militari e anche danneggiamenti in caserma. E' in carcere in attesa della convalida.

In autostrada invece un diciottenne di Guidonia (Roma) sorpreso alla guida di un furgone senza patente, per paura ha speronato tre auto della polizia stradale, sfasciandone una e provocando il ferimento di due agenti. E' stato arrestato e poi rimesso in libertà con obbligo di dimora a Guidonia.

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