Settore vitivinicolo
Vendemmia, parlano le associazioni agricole
Per la stagione vitivinicola le premesse sono positive. Le aziende agricole interessate dalla vendemmia nell’Aretino sono circa 5.500, per un totale di 7 mila ettari di vigneti.
“La stagione si presenta estremamente positiva - spiega il presidente di Confagricoltura Arezzo, Carlo Bartolini Baldelli - come temperature e meteo. Anche per la qualità delle uve si prospetta un’ottima stagione. La vendemmia è iniziata con le uve bianche e alcuni rossi più precoci come Merlot e Syrah. Abbiamo avuto piccole difficoltà, ma non rilevanti, per le intense precipitazioni primaverili. Le malattie sono state ben arginate anche se nel periodo primaverile, soprattutto per la peronospora e l’oidio, il clima non ha favorito ma siamo riusciti con i trattamenti a tenerle sotto controllo. Non ha inciso sulla produzione, che è in leggera flessione ma a vantaggio della qualità. A questo punto le malattie non le temiamo più, quello che temiamo sono la grandine e le forti precipitazioni”. Preoccupazione per i dazi di Trump? “I dazi sono sempre un problema, graverà anche sulle nostre imprese perché il rischio che si contraggano i consumi esiste. Ancora i dati precisi non li abbiamo ma è una situazione peggiorativa”.
“Sarebbe una buona stagione - sottolinea il direttore di Cia Arezzo, Massimiliano Dindalini - con uva bella e in quantità. Le condizioni per adesso sono favorevoli. Per il momento solo in qualche zona ci sono stati episodi di grandine. Ci sono tutte le premesse per una buona annata sia per quantità che qualità. Alcune aziende hanno già iniziato a raccogliere prevalentemente uve bianche sia l’uva non ancora matura come base acida per il vino. C’è già una base di raccolto in cantina. Se la morsa dovuta dai fattori economici e iter burocratici si allentasse, il sapere degli agricoltori e la natura avrebbero fatto un buon lavoro...”
“La vendemmia - prosegue la presidente di Coldiretti Arezzo, Lidia Castellucci - è già iniziata con le varietà precoci bianche e gli spumanti. Il grosso sarà dal 10 settembre per andare a fine mese con le uve più tardive. La situazione climatica ci consentirà di avere una grande qualità. Le uve sono sane e promettono soddisfazione agli operatori del settore per la qualità. Abbiamo avuto abbastanza piogge, gli attacchi di malattie sono stati facilmente contenibili. A livello di quantità c’è un calo ma si ritorna a una produzione media in linea con gli ultimi 10-11 anni, eccetto l’anno scorso in cui si è avuto una sovrapproduzione. In Toscana si stimano 2,4 milioni di ettolitri di produzione. Sarà un’annata di grandi vini”.
“Ma - conclude Castellucci - c’è preoccupazione perché le giacenze sono aumentate. In cantina abbiamo più vini del solito perché la situazione geopolitica influisce sui mercati che sono fermi. L’incertezza dei dazi ha influito sul calo di vendite, anche ora che si è assestato al 15%. E non è facile sviluppare altri mercati a breve termine. Una giacenza del 15-20% in più. Con questa situazione e il cambio di tendenza dei consumi, ad esempio è più di moda tra i giovani bere cocktail, va ripensata la comunicazione e l’immagine del vino. In Toscana e in Italia.”
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