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La storia

Isabella da Arezzo al giro della Nazionale di Volley (Under 14): ma non ha la cittadinanza e non può essere convocata

Ha vinto scudetto e Trofeo delle regioni, è nata in Italia da genitori nigeriani. Il sogno azzurro

Luca Serafini

11 Settembre 2025, 07:57

Isabella Oghara

Isabella Oghara

Isabella Oghara è nata ad Arezzo 14 anni fa, è alta un metro e 82 centimetri e brilla nella pallavolo. Dal palazzetto del sport del Maccagnolo è balzata al Pala Villanova, Vicenza, dove gioca con l'Us Torri. Isabella ha vinto lo scudetto. E mettendosi in evidenza è entrata nella selezione del Veneto con cui ha vinto il prestigioso Trofeo delle Regioni. Ora intorno alla giovanissima atleta aretina, Isabella Oghara, ci sono le attenzioni della Nazionale italiana, l'Italvolley, sempre in cerca di nuovi talenti per dare continuità alle imprese delle azzurre. La recente strepitosa vittoria delle ragazze di Velasco al mondiale, dopo il titolo olimpico, accende sogni e prospettive sotto rete per chi pratica questo sport. Ma c'è un problema. Isabella, figlia di genitori nigeriani, non ha la cittadinanza italiana. Quindi non può indossare la maglia azzurra dell'Italvolley Under 14.

Si sta lavorando ad una soluzione in linea con la legge vigente, che possa sbloccare il caso prima dei 18 anni, quando è possibile diventare italiani con questi requisiti: essere nato in Italia da genitori stranieri, aver risieduto legalmente e ininterrottamente nel Paese dalla nascita fino alla maggiore età e dichiarare la propria volontà.

La storia sportiva di Isabella è ancora breve, ma fulminante ed ha già il sapore della favola. Un giorno a notarla per il Corso Italia è un tecnico del Club Arezzo, società di volley che oltre a far divertire in modo sano ragazzi e ragazze, riesce a crescere atleti di valore. Come Edoardo Caneschi, classe 1997, che milita in A1 con la Powervolley Milano.

Quella ragazza altissima e prestante, all'occhio esperto del tecnico sembrava proprio avere il fisico della pallavolista: da lì l'invito ad affacciarsi al Maccagnolo. L'approccio alla pallavolo funziona, Isabella si allena, apprende, mette rapidamente in mostra doti eccezionali sotto la guida esperta del coach Fabrizio Verni. Dai 12 ai 14 anni è un crescendo. Poi il trasferimento in Veneto dove l'Us Torri, realtà strutturata, consente a Isabella di proseguire gli studi e percorrere con intensità l'iter sportivo su livelli alti.

Di ruolo opposto, come Paola Egonu, insieme alle compagne Isabella è stata protagonista di un campionato straordinario che si è concluso con la vittoria del titolo italiano dopo le finali nazionali del campionato Fipav. Gioia immensa per Isabella e per tutta la squadra di coach Govannetti.

E non finisce lì, perché sempre la scorsa primavera c'è stata un'altra grande soddisfazione: il Trofeo delle Regioni Equilibrium Cup: sette vittorie su otto incontri per le ragazze di coach Elisa Sperandio e Lombardia battuta in finale. Un trofeo che al Veneto mancava da sei anni.

Elegante e potente in campo, Isabella non è passata inosservata. La maglia azzurra della nazionale Under 14 sarebbe alla sua portata. A dire il vero è già stata chiamata per gli stage. Ma ad oggi non può essere convocata e schierata.

Ad Arezzo, dove vive la famiglia e dove il club in cui ha iniziato le vuol bene, c'è chi si sta prendendo a cuore la sua situazione. Per sbloccarla sono due le strade: ottenere la cittadinanza italiana da parte di uno dei genitori (qualcosa risulta essere in corso) oppure ricevere la cittadinanza per meriti sportivi.

Paola Egonu, per citare una campionessa dell'Italvolley, pure lei di origini nigeriane nata a Cittadella nel 1998, è italiana dai 16 anni con buona pace di chi tra i politici soppesa “i tratti somatici”. Ci vuole pazienza. Intanto Isabella Oghara si allena e attende, dall'alto del suo metro e 82.

LA MAMMA FAITH

“In realtà la sua idea era di giocare a basket. Poi ha provato con il volley e la cosa è andata avanti... “ Faith è la mamma di Isabella. Nata in Nigeria, la donna lavora ad Arezzo nel settore delle pulizie. Da quando l’anno scorso la figlia ha lasciato Arezzo per Vicenza, deve fare i conti con la distanza e questo le procura un po’ di dispiacere, anche se gioisce per questi successi. “Ci sentiamo continuamente attraverso il cellulare: ci scriviamo e ci vediamo con le videochiamate. So che sta bene, che ha fatto amicizie, che si impegna”. Oltre allo sport, il club Us Torri pensa anche al soggiorno e alla formazione delle giovanissime atlete. Isabella frequenta le scuole superiori e farà la seconda. Il futuro poi prenderà forma piano piano.

“Mia figlia è nata il 24 gennaio 2011 qui ad Arezzo, è molto alta, dicono che è molto brava. Anche io ora seguo la pallavolo. So che non può giocare con l’Italia perché non ha la cittadinanza, ma quest’anno mio marito l’ha presa e quindi la pratica dovrebbe andare avanti. Mi piacerebbe tanto un giorno poterla vedere con la maglia azzurra”.

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