Il personaggio
Emilia Marinelli Valori
In un'epoca inquieta e avvelenata in cui non è facile distinguere i giusti e gli ingiusti dei nostri giorni, brilla luminoso il nome di Emilia Marinelli Valori, elevata nella schiera dei Giusti fra le Nazioni: coloro che, non ebrei, si spesero per salvare ebrei perseguitati dai nazisti.
Mamma Emilia, come veniva chiamata in Veneto dove si era trasferita da Sansepolcro in quei tempi bui e disumani, dette rifugio e assistenza a un centinaio di persone, tra cui mamme e bambini, che altrimenti sarebbero state deportate dalle SS. Un elenco, quello dei Giusti, che comprende persone come Oskar Schindler e Giorgio Perlasca, tra i nomi più noti, o come Gino Bartali, in tutto circa 800 uomini e donne che con storie di coraggio e sacrificio, durante la Shoah salvarono vite mettendo in gioco la propria.
Come Emilia, che non esitò a nascondere decine di ebrei nel magazzino dei tabacchi che gestiva con il marito, sottraendoli alla ferocia nazista. Originaria della frazione di Gricignano, Emilia Marinelli era nata il 5 luglio 1902. Con il marito Marco Valori e il primogenito Leo si era trasferita in Veneto, a Meolo, nel 1938, alla vigilia del Secondo conflitto mondiale. Nel 1940 nacque Giancarlo Elia, poi manager di livello internazionale.
Intorno a loro si consumava la tragedia. Intraprendente e coraggiosa, Emilia utilizzò come nascondiglio il magazzino chiuso dalla Guardia di Finanza, e con il marito dette sostegno ai partigiani.
Le azioni meritorie di Emilia in passato le erano valse già dei preziosi attestati come la Croce pro Ecclesia et Pontefice conferitale da Papa Paolo VI nel 1965, o la Medaglia d'oro al merito Civile assegnata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel 2009.
Ora ecco il riconoscimento che include Emilia Marinelli Valori tra le storie fulgide, documentate, che compongono l'archivio ufficiale di Yad Vashem. I Giusti.
È l'apposita commissione dell'ente nazionale che custodisce la Memoria della Shoah di Gerusalemme, a riconoscere ciclicamente, l'impegno di chi si adoperò. La terra di Sansepolcro vanta un altro Giusto, don Duilio Mengozzi, che fu parroco del Trebbio, insignito dell'onorificenza nel 2013.
Il nome di Emilia Marinelli Valori, scomparsa il 22 marzo 1988 a Roma, verrà iscritto nel Muro d'Onore del Giardino dei Giusti di Gerusalemme. Nel 2008 si era tenuta in Israele una cerimonia a lei dedicata con la presenza del primo ministro Shimon Peres e di Leah Rabin, vedova dell'ex presidente Rabin.
A Emilia ora si vuol dedicare un percorso dei Cammini di Francesco che attraversa la frazione di Gricignano.
In questo momento di splendore per la figura di Mamma Emilia, spiccano le parole del figlio Giancarlo Elia Valori, in passato presidente di Autostrade per l'Italia, esperto di geopolitica, che in una delle sue acute analisi afferma: "La Storia non solo porta con sé Memoria del passato, ma costituisce il fondamento del riconoscimento dei valori delle relazioni internazionali contemporanee ed è il pilastro spirituale di un ordine internazionale equo e giusto".
Mettendo in guardia da narrazioni storiche che rivelano tentativi di manipolazione, Valori sottolinea come nella Seconda Guerra Mondiale, decisiva fu una "alleanza antifascista fra Paesi di ideologie differenti, ma che trascesero la loro diversità e lavorarono fianco a fianco soprattutto per resistere all'aggressione". Infine: "Il mondo ha bisogno di giustizia non di egemonie, solo raggiungendo equità e giustizia internazionale si possono gettare le basi della pace mondiale".
Da Emilia, Giusta fra le Nazioni, un esempio su come schierarsi dalla parte giusta della storia.
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