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Telefonia

Che fine ha fatto l'antenna di via Sicilia? "E' stata accesa e fa rumore". I residenti per ora hanno perso

Dopo le proteste e il tentativo del Comune di bloccare l'impianto, il ripetitore è in funzione

Sara Polvani

19 Settembre 2025, 06:57

Antenna di via Sicilia

L'antenna contestata in via Sicilia durante la costruzione

L'antenna 5G di via Sicilia è già entrata in funzione. “Da due mesi l'antenna è attaccata”, ci confermano i residenti. “Fa rumore, gli apparati si sentono. Quando passiamo di lì si sente bene, soprattutto la sera. Purtroppo è stata accesa nonostante che il Comune abbia fatto ricorso al Consiglio di Stato”.

Il TAR della Toscana ha infatti annullato il provvedimento del Comune con il quale, nell'ottobre scorso, accogliendo le motivazioni della protesta del comitato di via Sicilia per l'installazione di una antenna della telefonia mobile vicina alle abitazioni, si disponeva l'annullamento d'ufficio in autotutela dell'atto autorizzativo precedentemente accordato e conseguentemente di disporre il ripristino dello stato dei luoghi. L'atto era stato conseguente al parere tecnico che aveva evidenziato la prevalenza della tutela della salute pubblica sull'erogazione di servizi di telefonia mobile, già disponibili nell'area interessata.

Erano state inoltre evidenziate le mancate indifferibilità e urgenza quali presupposti per il rilascio dell'autorizzazione e l'indisponibilità della ditta a individuare una diversa possibile collocazione dell'impianto come richiesto dall'amministrazione a salvaguardia della pianificazione costituita dal programma comunale degli impianti e sulla base della relazione tecnica relativa, e in risposta alla richiesta degli abitanti della zona. I giudici del TAR hanno invece dato ragione alla società di telefonia che a dicembre aveva presentato ricorso, il quale a distanza di sei mesi è stato accolto. Secondo i giudici amministrativi non c'è pericolo per la salute pubblica, perché le emissioni elettromagnetiche restano nei limiti, come dimostrato dal parere favorevole all'antenna dato a suo tempo dall'ARPAT.

Nella sentenza del TAR il Comune di Arezzo ha perso e tecnicamente la società di telefonia ha avuto il via libera ma è anche vero che c'è stata una forte protesta dei residenti di cui la società avrebbe potuto tenere conto. Il Comune ha quindi fatto ricorso al Consiglio di Stato i cui tempi per arrivare alla sentenza non sono noti.

“Abbiamo capito che l'antenna era accesa - proseguono i residenti - perché molti nella strada, chi non aveva già l'antenna predisposta, ha dovuto chiamare a sue spese l'antennista perché non vedeva più la televisione. I cittadini come al solito sono l'ultima ruota del carro. Probabilmente siamo stati traghettati male, si è perso forse del tempo e non c'è stata la volontà fino in fondo di fare qualcosa di costruttivo”.

I lavori di scavo dell'antenna erano iniziati a fine gennaio 2024 per arrivare alla fine del mese di marzo dello scorso anno con l'installazione. I residenti, riuniti in comitato, sono sempre stati contrari. Una mobilitazione poi continuata fino all'autunno, con una serie di sit-in e una petizione che aveva raccolto ben 1.800 firme. La battaglia continua.

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