L'iniziativa
Croma, 40 anni di musica
Si è svolta domenica 14 settembre sul sagrato della Chiesa di San Marco alla Sella, la festa per celebrare l'importante traguardo dei 40 anni di Croma, una delle realtà più longeve del settore, prima Scuola di Musica Moderna di Arezzo, fondata nel 1985 dal maestro Antonio Aceti, per tutti Tony.
Sono passati 40 anni da quando, in una stanzetta di 3 metri per 2 al piano terra di una palazzina, il maestro di musica Aceti gettava le basi di quella che oggi è diventata una vera e propria Accademia dell'Arte. Stiamo parlando di un insegnante che ha dedicato tutta la sua vita alla musica, come autore, compositore, giornalista, orchestrale, musicista polistrumentista ma, soprattutto, insegnante.
Sì, perché l'insegnamento Antonio Aceti lo ha scelto quando, nel 1885 collaborando già con artisti di primo piano del panorama musicale nazionale, decise di non essere tagliato per quel mondo dove spesso regnano falsità e invidie, ma di provare gratificazione nel trasmettere ad altri quell'amore per la musica che alberga in lui fin da bambino.
La sua “avventura musicale” inizia infatti quando, all'età di 7 anni, la mamma lo iscrive alla scuola di musica del Praticino, dove frequenta i corsi di violino, violoncello, pianoforte e teoria musicale. Da quel momento in poi non ha più lasciato la musica, o forse è la musica che non ha più lasciato lui.
Ed è stato proprio in quella Chiesa dove da bambino si recava a messa e al catechismo, che è arrivata ad Antonio la folgorazione per la batteria e la musica moderna.
Negli anni '70 era abitudine di alcune parrocchie accompagnare i canti della cerimonia liturgica con una vera e propria band, con chitarre, organo e batteria, la cosiddetta Messa Beat. E lui restava incantato da quella musica e dall'alchimia che creavano quegli strumenti fondendo i loro suoni tra di loro. Innamoratosi della batteria il piccolo Antonio ha iniziato proprio lì il percorso che lo ha portato poi a suonare con i più importanti gruppi musicali dell'epoca.
Dopo il Conservatorio e la decisione di dedicarsi all'insegnamento, ha cominciato il suo cammino, comprendendo da subito che il lavoro al quale si sta avviando non era solo quello di insegnare a leggere lo spartito musicale, a cantare o suonare uno strumento, ma anche di educare i bambini e i ragazzi alla disciplina dello studio e al sacrificio per ottenere il risultato agognato, cercando di comunicare loro l'amore per questa meravigliosa arte.
“Credo che il mio compito, come quello di ogni insegnante, debba essere proprio questo - ha detto Antonio al microfono - infondere negli allievi la passione, stimolandoli allo studio e alla conoscenza, in modo che si impegnino nella ricerca di ciò che possono esprimere, dando il massimo per raggiungere lo scopo, che poi è esattamente quello che ognuno di noi dovrebbe fare nella propria vita”.
Alla presenza di molti suoi allievi ed ex allievi giunti per festeggiarlo, Aceti è stato elogiato per il suo lavoro dal professor Claudio Santori che ha sottolineato come, nella città di Guido d'Arezzo inventore della scrittura musicale, sia importante questa disciplina, e che, nell'occasione, ha anche presentato il libro “Abc della musica” scritto dal maestro Aceti con prefazione del professor Santori e arrivato già alla terza ristampa.
Dopo la benedizione del oparroco monsignor Alessandro Conti, Vicario Generale della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, che tanto ha desiderato questo evento, è stata la volta dei numerosi allievi che si sono alternati sul sagrato per raccontare al microfono la loro esperienza alla Croma. Naturalmente non sono mancate le esibizioni musicali con i vari gruppi, solisti e i cantanti della scuola di musica, che hanno ricevuto gli applausi del pubblico presente. Poi è seguito l'aperitivo, il brindisi e la torta, anzi le due torte realizzate dal Maestro pasticcere Luca Ciardi, anch'esso storico allievo di Tony, con tanto di rappresentazioni grafiche disegnate da Olimpia Bruni, che è stata l'artefice di questa festa a sorpresa.
Sì, perché la preparazione dell'evento è stata opera della moglie Olimpia, aiutata da molti degli allievi che frequentano da anni la Scuola, ad insaputa del Maestro, che ignaro di tutto, è stato attirato sul posto con una scusa, manifestando poi tutta la sua meraviglia e gratitudine per l'organizzazione. Tutta la piazza si è colorata dei colori giallo-nero, i colori di Croma. Ormai il giallo - per tutti i conoscenti - è chiamato “giallo Croma”. Due generazioni di allievi hanno reso omaggio al maestro perché alcuni di quelli storici hanno creato una loro famiglia ed a loro volta hanno portato i figli alla scuola Croma.
Oggi quella palazzina situata a due passi dalla Chiesa di San Marco dove tutto ebbe inizio, è interamente dedicata all'arte, con sale prova, aule per lo studio della teoria musicale, studi di registrazione, sale per la danza classica e contemporanea, spazi per il teatro, il disegno e la pittura. Ciò che il Maestro Antonio Aceti aveva in mente si è realizzato. Croma come ormai a Arezzo è conosciuta fin dalla sua nascita, è un vero punto di riferimento per tutte le arti. Frasi come: ci vediamo alla Croma, vado alla Croma, ho studiato alla Croma ecc. sono ormai entrate nel gergo cittadino. La nostra città brulica di musicisti, molti dei quali sono partiti proprio da questo pezzo di Arezzo: Via Romana.
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