Sabato 27 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

Il caso

Lasciò per mesi la mamma morta sul letto e ne prendeva la pensione: ora vive per strada e il processo non parte

Arrivata in tribunale la vicenda di via Montanara, accanto al cadavere c'era anche la carcassa del gatto della 92enne

Luca Serafini

27 Settembre 2025, 06:36

La casa di via Montanara

I sopralluoghi della polizia dopo il ritrovamento

È accusata di aver percepito la pensione della mamma 92enne morta e lasciata cadavere sul letto di casa per mesi. Il processo alla sessantenne Silvia B. per il caso di via Montanara che a fine estate del 2024 fece rabbrividire tutta Italia, doveva cominciare ieri in tribunale ad Arezzo, ma il giudice Antonio Dami ha deciso che non ci sono le condizioni per farlo.

L’avvocato Barbara Mugnai che difende l’imputata, gli ha fatto notare che la procura non ha notificato gli atti alla donna, che pertanto è ignara del processo. Eppure è stata rintracciata in una città della Toscana dove ha deciso di trasferirsi e di condurre un’esistenza in piena autonomia, senza nulla, da clochard.

La prima volta la squadra mobile della questura di Arezzo la trovò il 2 settembre 2024 a Rimini, dopo che il 31 agosto aprendo la porta dell’appartamento in affitto in città, in via Montanara, era apparsa la macabra scena: l’anziana madre, Carla Maria Vittoria Bazzani, deceduta da tempo (un periodo da tre a sei mesi prima), distesa sul letto, con il lenzuolo tirato sopra e con a fianco il gatto morto di stenti. Accertato che non si trattava di omicidio, ma di morte naturale, la vicenda risultò comunque strana e all’inizio si prospettò il reato di abbandono di persona incapace, a carico della figlia.

Le successive indagini dirette dal pm Julia Maggiore hanno ipotizzato il reato di occultamento di cadavere finalizzato alla riscossione della pensione (tre mensilità).

In via Montanara all’epoca si catapultarono troupe tv e cronisti. Un caso nazionale. Dopo la falsa partenza di ieri, il processo resta al palo e se ne riparlerà a gennaio quando alla donna sarà stato notificato il capo d’accusa.

Dopo Ferragosto, intanto, è stato il Comune di Arezzo a prendersi cura delle esequie di Carla Maria Vittoria Bazzani. Dopo quasi 12 mesi trascorsi in obitorio e altri 6 sul letto di casa, a Ferragosto le è stata data sepoltura.

Una vicenda triste dal punto di vista umano, complessa sotto il profilo giudiziario. Potrebbe essere indispensabile accertare anche la piena capacità di intendere e di volere della figlia dell’anziana che fu lasciata mummificare in camera.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie