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Il caso

Botte alla mamma sul letto d'ospedale: l'uomo ancora in carcere e il gip sente la donna

Luca Serafini

28 Settembre 2025, 15:02

Schiaffi, botte e capelli tirati alla mamma ricoverata: resta in carcere l'uomo arrestato in ospedale. "Rischio reiterazione"

Le immagini che incastrano l'uomo

Sarà sentita il 6 ottobre dal gip Claudio Lara la donna aggredita dal figlio sul letto di ospedale, alla Fratta di Cortona, alla vigilia di Ferragosto. L'uomo, 37 anni, di Monte San Savino, è sempre in carcere, mentre la madre è stata trasferita in una Rsa di Arezzo. Nell'ambito del procedimento penale, è stato ritenuto di raccogliere e cristallizzare il racconto della paziente sull'episodio specifico e sul rapporto con il figlio. Il fascicolo aperto dalla procura ipotizza il reato di maltrattamenti aggravati, ma a quanto risulta si dovrà contestare anche quello di lesioni.

L'avvocato Alessandra Cheli è stata nominata dal tribunale amministratore di sostegno della parte offesa. L'audizione avverrà in modo protetto al tribunale di Arezzo e la donna, 65 anni, verrà accompagnata con l'ambulanza per le sue condizioni cagionevoli di salute. Decadimento cognitivo e altri problemi.

Gli atteggiamenti tenuti dal figlio e precedenti accessi al pronto soccorso con lividi sul corpo della 65enne avevano richiamato l'attenzione del personale sanitario ed era così scattata una fase di monitoraggio degli inquirenti per prevenire situazioni gravi e per intervenire in modo tempestivo. La polizia saltò fuori proprio durante una visita dell'uomo alla madre, nella quale toni e gesti erano stati individuati come una reale aggressione.

Nel video girato dalla squadra mobile di nascosto in ospedale si vedeva il 37enne alzare le mani accanto al letto sul quale era distesa, immobile, la paziente: sua mamma. Schiaffi, percosse, capelli tirati, brutte parole. Immagini e audio alla base delle pesanti accuse.

Oltre ai maltrattamenti aggravati dalla minorata difesa della donna, c'è anche la resistenza a pubblico ufficiale per il tentativo di fuga del 37enne, dopo il blitz dei poliziotti. Nel fascicolo sono raccolti atti “vessatori e irrispettosi”, come quando la testa della madre viene tirata con violenza all'indietro dal figlio per farle mangiare lo yogurt, schiaffi sulle guance, botte, bestemmie, umiliazioni, scossoni, toni minacciosi.

In un contesto, scrive il giudice, di “assoluta insensibilità per la sofferenza altrui”. Un'infermiera raccolse la frase della paziente, con un filo di voce: “Preferirei morire ora su questo letto con 40 di febbre piuttosto che tornare a casa domani”. Il caso deve essere attentamente valutato, se si è trattato di esasperazione di un figlio pressato dalla difficile situazione, o altro. L'agenda giudiziaria prevede anche, il 12 ottobre, la trattazione di un'istanza di scarcerazione presentata dalla difesa dell'uomo.

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