Il caso
Peruzzi (Cna) e Tarquini (Confindustria)
Scatta lunedì 3 novembre il divieto di sorpasso per i tir in A1 nel tratto tra Incisa Reggello e Chiusi, in via sperimentale. Il provvedimento è oggetto di vivaci contestazioni. Prendono posizione anche CNA e Confindustria.
“Il vero problema per la sicurezza e per la fluidità del traffico lungo le nostre autostrade – assicura Antonio Peruzzi presidente CNA Fita Arezzo – non risiede nella manovra di sorpasso dei mezzi pesanti, ma prioritariamente nell’ inadeguatezza delle infrastrutture”.
“A nostro avviso – sottolinea il presidente Peruzzi – si tratta di una coercizione estremamente pericolosa che, oltre a non risolvere affatto i problemi di sicurezza, li sposta, creando nuove e più insidiose criticità a un settore essenziale, che muove l’85% delle merci in Italia. Questi divieti, imposti senza dare alcuna soluzione alle criticità infrastrutturali, distolgono l’attenzione dai problemi reali senza risolverli. Bisogna invece concentrare gli sforzi sullo sviluppo di infrastrutture adeguate e sulla valorizzazione degli autotrasportatori, una categoria professionale strategica, anziché ricorrere a misure che rappresentano meri strumenti punitivi e non risolvono i problemi, anzi possono aggravarli”.
CNA Fita chiede pertanto alle Istituzioni di ripensare immediatamente i divieti di sorpasso già in essere e di evitare nuove applicazioni di questo genere su altre tratte autostradali.
Confindustria Toscana Sud esprime forte preoccupazione per l'ennesima misura che penalizza il sistema produttivo: il divieto di sorpasso per i mezzi pesanti oltre le 12 tonnellate nel tratto dell'autostrada A1 tra Incisa Valdarno e Chiusi. La decisione, che entrerà in vigore a breve, rappresenta un ulteriore e intollerabile onere per le imprese, scaricando su di esse la responsabilità di inefficienze che da tempo affliggono il sistema infrastrutturale italiano.
“È inaccettabile che il mancato completamento della terza corsia sull’A1, un'opera attesa da anni, si traduca ora in misure restrittive che rallentano il trasporto merci e aumentano i costi per le nostre aziende – afferma Alessandro Tarquini, Direttore Generale di Confindustria Toscana Sud – Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di come, invece di intervenire con le infrastrutture necessarie per sostenere la competitività del Paese, vengano imposte soluzioni tampone che ricadono sulle spalle degli operatori economici”.
La sospensione della realizzazione della terza corsia e delle opere complementari concordate con Regione ed Enti Locali nel tratto Incisa – Valdarno dell'Autosole e la mancata prosecuzione del progetto fra Valdarno e Valdichiana (già elaborata da anni la fase di Studio di Impatto Ambientale) genera quotidianamente una situazione di congestione cronica e di alta incidentalità. Il divieto di sorpasso, lungi dall'essere una soluzione, si configura come una misura di emergenza che, anziché risolvere il problema alla radice, crea ulteriori intoppi e impatti negativi sui tempi di consegna e sui costi delle merci.
“Chiediamo alle autorità competenti di agire con urgenza per accelerare i lavori di potenziamento dell'infrastruttura autostradale – continua Tarquini – la sicurezza stradale, l’efficienza del sistema produttivo e la sua capacità di competere a livello internazionale, dipendono innanzitutto dalla possibilità di utilizzare infrastrutture adeguate e al passo con i tempi.”
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