Corsa a sindaco, Domenico Giani piace a tutti: un super civico. Proposte all'ex guardia del Papa e presidente delle Misericordie

Domenico Gani, il candidato sindaco ideale per Arezzo. Il suo nome circola, ed è reale l’esistenza di proposte giunte da più parti, ma senza al momento alcuna decisione da parte dell’interessato. Contatti. Figura delle istituzioni e di ampiezza internazionale, con uno sconfinato amore per la città di Arezzo e la profonda devozione per la Madonna del Conforto, Giani ha dalla sua prestigio ma anche senso pratico: caratteristiche riconosciute universalmente.

Da qui ad una sua discesa in campo ce ne corre. Ma in questi giorni è un tema effettivo, nel laborioso percorso verso le elezioni amministrative di primavera che vede il centrosinistra in cerca della persona giusta per recuperare il governo della città, con il modello del campo largo, e il centrodestra che vuol dare continuità agli oltre 10 anni di guida di Arezzo con Alessandro Ghinelli.

Ex capo della Gendarmeria del Vaticano, attuale presidente delle Misericordie d’Italia, presidente di Eni Foundation, che opera in missioni umanitarie, ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta a Cipro e in Gambia, Domenico Giani (classe 1962) è persona impegnatissima, un valore nazionale. Ad oggi in realtà non collocabile nell’alveo di uno schieramento politico. Un super civico.Trasversale.

Il Partito Democratico di Arezzo avrebbe condotto una esplorazione in questo senso. Ma il gradimento su Giani ci sarebbe anche da parte di altre componenti del quadro politico aretino.

Aretino, ufficiale della Guardia di Finanza, quindi nel Sisde, poi nella Gendarmeria del Papa con il più alto ruolo di servizio fino al 2019, dal 2020 Giani conduce una serie di attività di impronta istituzionale e di respiro internazionale. Popolare, riconoscibile, apprezzato. Da capire se effettivamente declinabile con un incarico di tipo amministrativo in chiave locale. Anche in passato il suo nome era stato ventilato.

Elezioni, centrodestra: Veneri scioglie la riserva, Tanti c'è (anche per la presidenza del consiglio comunale), alternativa Grazzini

Nel frattempo, il quadro pre elettorale in città è ancora molto fluido. Nel centrosinistra le ipotesi di candidatura fin qui emerse sono state quelle relative a Vincenzo Ceccarelli, che è uscito dalla Regione Toscana, esponente di lungo corso del Pd, partito nel quale però si auspica da parte di alcuni settori un rinnovamento, una virata. C’è il nome del dottor Stefano Tenti, manager della sanità privata, che di recente ha apertamente dato disponibilità; mentre parte del Pd continua a tessere un dialogo con Marco Donati, ex deputato del Pd poi uscito dal partito per intraprendere un’esperienza vivace e dinamica come civico, aggregatore di una serie di associazioni e movimenti.

Elezioni per il sindaco, Michele Menchetti: "Mi candido con la Lista Indipendente. Senza i partiti, ascoltiamo la gente"

I primi nomi della squadra. Il M5s alle spalle e l'esperienza intensa dei cinque anni in consiglio comunale

Il centrodestra si accinge a sciogliere definitivamente in questi giorni l’interrogativo su Gabriele Veneri, rieletto consiglio regionale per Fratelli d’Italia, se disponibile o no alla candidatura che fino a qualche tempo fa veniva data come la prima scelta. Altro nome presente sul tavolo è quello di Lucia Tanti, vice sindaco, centrista, ora nell’alveo di Forza Italia. Che nell’ottica di un accordo di coalizione potrebbe però anche diventare, in caso di vittoria, presidente del consiglio comunale.

Altra ipotesi è quella del commercialista Giovanni Grazzini, ma altri profili del mondo imprenditoriale e delle professioni sono al vaglio. Alcuni vagheggiano la candidatura di Mario Agnelli, sindaco di successo di Castiglion Fiorentino. Da stringere anche le maglie interne, ad esempio con la componente della Lega orientata verso Vannacci.

Lavori in corso in entrambi gli schieramenti. Dichiarata, intanto, la presenza della Lista indipendente per Arezzo guidata da Michele Menchetti, consigliere comunale uscente.