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Arezzo verso le amministrative

Elezioni, centrodestra: Veneri scioglie la riserva, Tanti c'è (anche per la presidenza del consiglio comunale), alternativa Grazzini

Luca Serafini

17 Novembre 2025, 07:50

Veneri, Macrì, Tanti e Grazzini

Veneri con Macrì, Tanti, Grazzini

Gabriele Veneri sindaco, Lucia Tanti presidente del consiglio comunale. Lo slot del centrodestra potrebbe essere questo. Ma anche no. Al di là della sfida elettorale tutta da giocare con il centrosinistra rinvigorito dalle recenti consultazioni per la Regione, lo schema strategico per la candidatura a primo cittadino del capoluogo, Arezzo, con pesi e contrappesi annessi su assessorati e società partecipate, è tutto da fare. Manca, in primis, la tanto attesa disponibilità o meno del consigliere regionale Veneri a scendere sulla lizza delle amministrative. La risposta dell'esponente di Fratelli d'Italia potrebbe arrivare già tra giovedì e venerdì, in ogni caso entro la fine di novembre. Una determinazione che passa essenzialmente da scelte personali - lasciare Firenze per dedicarsi ad Arezzo - applicate ad attitudini, aspirazioni, scelte.

Un nodo da sciogliere quanto prima per consentire alla coalizione di individuare l'aspirante successore di Alessandro Ghinelli. Se la disponibilità di Veneri dopo la lunga riflessione arrivasse, dovrebbe comunque seguire un imprimatur di tutte le componenti dell'alleanza, magari dopo aver saggiato anche categorie e associazioni cittadine. Stessa verifica ed iter da fare sul nome di Lucia Tanti, anch'essa sul tavolo.

Nel centrodestra che si interroga se proporre un candidato indicato dalla politica come Veneri o una figura amministrativa come Tanti o un'espressione delle professioni, dell'imprenditoria, della società civile come il commercialista Grazzini, c'è chi spinge per una linea di continuità sì, ma con stacco rispetto all'era Ghinelli.

Lucia Tanti è presente come nome proposto dai centristi e da Forza Italia, partito al quale si è riavvicinata dopo la rottura con Noi Moderati. Abituata da tempo a indossare la fascia tricolore come vice di Ghinelli, quindi allenatissima, anziché candidata a sindaco per lei potrebbe però aprirsi la porta della presidenza del consiglio comunale, ruolo di prestigio e visibilità che potrebbe calzarle a pennello. In caso di terza vittoria di fila del centrodestra, va da sé che verrebbe blindata la presidenza della super società partecipata Estra sulla quale Arezzo possiede peso. La scadenza del mandato di Francesco Macrì è aprile, quindi il rinnovo dell'azienda è precedente alle elezioni comunali. Certo, una sconfitta del centrodestra qualche problema lo creerebbe.

L'eventuale no di Veneri mette in discussione questo schema, con il centrodestra quindi nella condizione di dover scegliere, per il sindaco, tra Tanti e una figura come lo stimato commercialista Giovanni Grazzini o qualche altro “nuovo”, al quale si sta lavorando nel massimo riserbo. Attrattività, empatia, competitività, oltre che competenza e affidabilità, i requisiti. Resta, infine, il sogno di molti di trasporre Mario Agnelli e il modello Castiglion Fiorentino nella città del Petrarca.

Il tavolo del centrodestra, composto da FdI, FI, Lega, Noi Moderati e civici, deve allo stesso tempo colloquiare con l'area fuori dai partiti che si identifica in Marcello Comanducci, molto apprezzato nel mondo del commercio. Contatti in corso. Altro passaggio di un certo rilievo sarà il congresso della Lega con occhi puntati sulla componente legata al generale Vannacci. Il pacchetto di consensi riportati da Cristiano Romani alle regionali non può essere trascurato in prospettiva di una sfida tradizionalmente incerta ed equilibrata che non ammette passi falsi nel percorso.

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