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Corsa a sindaco, torna l'ipotesi Domenico Giani per il centrodestra. Lucia Tanti soldatino di piombo. Cantiere Comanducci-Gamurrini

L'intervista di Ghinelli al Corriere irrita i partiti e scuote la vice. Cristiano Romani: "Vannacci un problema? E' una risorsa per la coalizione"

Luca Serafini

28 Dicembre 2025, 08:25

Domenico Giani

Domenico Giani

Lucia Tanti ora è come il soldatino di piombo della fiaba. Ma resta in piedi. Nell'intervista rilasciata ieri al Corriere di Arezzo, il sindaco Alessandro Ghinelli ha parlato della sua vice come del “miglior amministratore che io possa augurare a questa città”, assicurando che “sarebbe un ottimo sindaco”. Poi però ha aggiunto: “ma forse (riferendosi sempre a Lucia Tanti ndr) non uno spettacolare candidato, a meno che da qui a giugno non faccia la cura del ferro”.

Ghinelli ha pubblicamente esternato un dubbio sulla eventuale candidatura Tanti - a fronte delle grandi capacità - rispetto alla cifra di appeal, empatia, presa sui social. Bravissima, dice in sostanza il primo cittadino, ma forse più concreta che social. Solida e affidabile, ma non acchiappa-like.

Il soldatino di piombo resta in campo con fierezza e consapevolezza, tutti si fidano ma le manca la dimensione “spettacolare”. Di certo il doppio registro usato con schiettezza da Ghinelli, non giova troppo a Lucia Tanti e alimenta le perplessità di chi nel centrodestra su di lei non è mai stato convinto, pur riconoscendone le qualità. Figura autorevole e competente, sobria, però le serve qualcosa di più per diventare una “piccola Meloni”. Può bastare un social manager a fianco? Chissà. Finora rappresentata sui media come l'unica candidatura potenziale certa, vedremo che effetto avranno su Lucia Tanti le dichiarazioni del sindaco.

Intanto qua e là tra i partiti della coalizione si registra una certa irritazione sull'altra risposta resa da Ghinelli al caporedattore del Corriere di Arezzo, Giuseppe Silvestri, quando il sindaco, piccato, afferma: “Chi parla di discontinuità sulla scelta del candidato non fa altro che darsi la zappa sui piedi”... “se queste sono le premesse, vuol dire che il centrodestra, o chi ha fatto tale ragionamento, della politica non ha capito niente”. La rivendicazione di quello che ritiene un buon governo, rivolgendosi agli alleati della coalizione dove non sono in pochi a dare un giudizio non positivo sul secondo mandato di Ghinelli alla guida di Arezzo.

Realistico, poi, su Forza Italia (“con Tajani sta recuperando ma difficilmente può andare oltre il 7-8%”), freddino su Fratelli d'Italia (“ha superato il Pd ma vive della luce riflessa di Roma”), è sulla Lega che Ghinelli ha espresso preoccupazione: “la Lega è in forte difficoltà e Vannacci è un problema serio perché dice cose che gli italiani sentono, ma rischia di spostare l'asse troppo a destra”.

Immediata, via social, la replica di Cristiano Romani, fedelissimo di Vannacci, capolista della Lega alle ultime regionali: “Caro sindaco Ghinelli, il Generale Roberto Vannacci è una risorsa per il centrodestra, non un problema. E gli aretini lo hanno capito benissimo visto che alle europee Vannacci ha preso 3 volte i suoi voti”, con stoccata al sindaco. E ulteriore consiglio: “meno spocchia, più umiltà”. L'obiettivo da perseguire: “ci sono le comunali da vincere”. In un ulteriore post di Romani, emerge il dubbio che le dichiarazioni di Ghinelli nell'intervista siano state rilasciate “per dividere il centrodestra aretino” fornendo assist al centrosinistra.

Tra panettone, vischio e petardi di fine anno, le ragioni e le strategie della coalizione sono da ricucire: fase cruciale quella subito dopo la calza della Befana. In attesa di certezze, circola voce di un ritorno in auge della pista Domenico Giani, che pareva archiviata. E' lui “il candidato ideale” secondo Ghinelli. “Eccellente, la gente gli vuole bene, ha alle spalle una grande carriera”. Il presidente delle Misericordie ed ex guardia del corpo del Papa, impegnato in importanti operazioni internazionali, nella conferenza stampa di fine novembre ha declinato a malincuore, commosso, gli inviti pervenuti da più parti a candidarsi, è vero, ma le speranze in una sua discesa in campo non sembrano dissolte. Si starebbe lavorando. Tentativi in corso. Ma finora non ci è stato possibile raccogliere conferme o smentite dal diretto interessato.

Da settimane volteggia anche il nome dell'avvocato Piero Melani Graverini, autorevole e d'impatto, ma la risposta mai pervenuta sulla sua disponibilità, ha per ora scolorito la prospettiva.

Ribadito il concetto che Mario Agnelli, sindaco di Castiglion Fiorentino, resta il sogno in certi ambienti, è forse in un altro forno che si forgia il grimaldello giusto per palazzo Cavallo. In un silenzio che non significa affatto disimpegno, con discrezione massima e forse anche mirata strategia, è al lavoro quel pezzo di città che fa perno su Marcello Comanducci e Gianfrancesco Gamurrini, ex assessore ed ex vice sindaco di Ghinelli.

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