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Arezzo

Giusy Conti e la tragedia dell’Heysel, il libro di Luca Serafini sulla ragazza dai pantaloni verdi. La presentazione

Sara Polvani

16 Marzo 2025, 12:47

Giusy Conti

Giusy Conti, la ragazza dai pantaloni verdi

La storia di Giusy Conti e la tragedia dell’Heysel. Oggi, domenica 16 marzo, alle 17, all'Auditorium Aldo Ducci di Arezzo la presentazione del libro "La Ragazza dai pantaloni verdi. Giusy, la Juve, l’Heysel" scritto da Luca Serafini, giornalista del Gruppo Corriere. Giusy era una ragazza di Rigutino che frequentava il Liceo Classico ad Arezzo, brava a scuola, tifosa della Juve e dell’Arezzo, appassionata di tutti gli sport, in particolare il calcio, il ciclismo e la Formula 1. Quaranta anni fa, il 29 maggio 1985, Giusy perse la vita nella curva Z dello stadio di Bruxelles: un massacro scatenato dagli attacchi degli hooligans, sostenitori del Liverpool, prima della finale di Coppa dei Campioni. Le vittime furono 39, due gli aretini: perse la vita anche il dottor Roberto Lorentini. Il volume, edito da Effigi, scava nella vita di questa ragazza degli anni '80, cercando di restituire - attraverso la forma di un romanzo-verità - l'immagine più fedele possibile di una 17enne aretina, innamorata dello sport e della vita. Le amicizie, la scuola, le passioni, le speranze. Obiettivo: veicolare messaggi positivi, di vita, rispetto, speranza, partendo dalla tragedia.

Presente l’autore, modera la presentazione, patrocinata dal Comune di Arezzo, il giornalista Luigi Alberti. Ci saranno l’Associazione tra i familiari delle vittime dell’Heysel con il presidente Andrea Lorentini, il delegato provinciale Coni Alberto Melis, una rappresentanza della Società sportiva Arezzo, i familiari, i compagni di scuola di Giusy, l’editore Mario Papalini, gli sponsor che hanno contribuito alla pubblicazione: Tca, Estra, Lfi. Autore e famiglia Conti devolveranno i proventi del libro, coperte le spese, al Calcit. In apertura al libro i contributi di Marco Tardelli, Francesco Moser, Nelson Piquet e Andrea Lorentini, figlio di Roberto e nipote di Otello, che fu protagonista della battaglia legale per verità e giustizia successiva alla strage.

Siamo alla metà degli anni Ottanta. I Duran Duran e Il tempo delle mele. Una ragazza di 17 anni spalanca gli occhi sulla vita, tra studio e sport. Il Classico e un futuro tutto da costruire, in polizia o forse come giornalista. Le gite scolastiche e le prime simpatie. Il negozio dei genitori punto di riferimento del paese. Giuseppina è brava a scuola e gioca bene a tennis. Preferisce essere chiamata Giusy, nome più breve e moderno. Si emoziona con la Formula 1 e le corse di biciclette. Ma quando vede il pallone è gioia pura. Ama il calcio. Segue l’Arezzo, la squadra di quella città a pochi chilometri da casa dove va ogni mattina per le lezioni: conosce uno ad uno nomi e volti dei giocatori. Ma la Juventus di Platini è la sua grande passione. Esulta e soffre per i colori bianconeri. Insegue il sogno della Coppa dei Campioni. Ad Atene è allo stadio a seguire la finale, ma sarà una delusione. Il 1985 è l’anno in cui l’impresa può, anzi deve riuscire. A Bruxelles, stadio Heysel. Stavolta con lei c’è anche il babbo Antonio. "Ciao, torno con la Coppa" dice salutando i compagni a scuola e la mamma a casa. Ma il calcio che Giusy ama, quella sera è avvelenato dalla violenza di tifosi come belve e dalle colpe di chi avrebbe dovuto organizzare in sicurezza un grande evento. La ragazza dai pantaloni verdi diventa un angelo, l’angelo dello sport, uno dei 39 angeli dell’HeyselGiusy Conti racconta la vita di Giusy, i suoi sogni e la sua tragica scomparsa, in un commovente omaggio alla sua memoria. L’evento di oggi offrirà un'occasione per ricordare la tragedia dell'Heysel e per riflettere sull'importanza della memoria e del rispetto nel mondo dello sport.

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