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Arezzo

Figli di un azzardo, miracolo in provincia

Federico Sciurpa

03 Aprile 2025, 11:37

Corriere di Arezzo

Il Corriere di Arezzo compie 40 anni

Un azzardo, una scelta improbabile. Solo visionari, sognatori e scommettitori incalliti potevano osare tanto: un giornale di provincia. C’era già il Corriere dell’Umbria, ma rappresentava l’identità di una regione; qui storia diversa. C’era da esportare un modello che aveva attecchito e però andava aggiustato nella taglia di una provincia fra Tevere e Arno, l’economia vivace, la gente laboriosa, geniale e polemica “abbestia”.

Ho vissuto per due volte la realtà di Arezzo. La prima nel 1986, per un anno. La seconda da capo servizio che ha guidato la redazione per oltre 12 anni, fino al 2010. La sopravvivenza del Corriere Aretino (così siamo nati e ci piace ancora) sta nell’aretinità stampata in una testata, nel racconto dettagliato del territorio, nell’entusiasmo quotidiano di essere i testimoni di una provincia così diversa eppure così uguale. Da improbabili siamo diventati di mezza età perché il credito di simpatia non si è esaurito e la pazienza dei lettori è ripagata col modo di fare che abbiamo sempre. L’unico che conosciamo: pubblicare le notizie che meritano e dare spazio a tutti. Così da farsene, i lettori, una propria di opinione.

Siamo solo diventati più grandi, lavoriamo con gli arnesi di questo tempo e guardiamo al domani rinnovandoci. Il bagaglio di esperienza sta comunque sempre lì a ricordarci una strada da seguire. Fatta anche di cose non scritte: relazioni, rapporti umani. La festa di oggi, l’abbiamo così pensata in tre momenti: magazine di 56 pagine regalo ai lettori (gratis anche dal sito), la mostra storica che resterà aperta per un mese e l’evento al teatro Petrarca che intende andare oltre le formalitàautoreferenziale, il retorico. Un tributo all’aretinità senza prendersi troppo sul serio. Fin qui ci siamo arrivati, contiamo di farlo ancora.

federico.sciurpa@gruppocorriere.it

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