Sabato 06 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

La storia

La famiglia sterminata dai nazifascisti. Il drammatico racconto di Enzo Panzieri: "Furono uccisi babbo, nonno, zio e altri 10 familiari. Avevo solo 6 mesi"

Il racconto dell'eccidio di San Pancrazio nell'ottantesimo anniversario della Liberazione

Sara Polvani

25 Aprile 2025, 01:33

Enzo Panzieri

Enzo Panzieri perse tutta la sua famiglia

Nel giorno della Festa della Liberazione Enzo Panzieri, tra i sopravvissuti alla strage del 29 giugno 1944, racconta la sua tragedia. A sei messi perse a San Pancrazio di Bucine, dove oggi c’è il Museo della memoria, ben tredici familiari.

- Quest’anno si celebra l’80esimo anniversario della Liberazione nazionale.
Ormai i peggiori momenti sono passati, il segno c’è sempre ma le cicatrici si cercano di rimarginare. Come tutti gli anni, si celebra dove è avvenuto l’eccidio, con la deposizione di una corona di alloro insieme alle autorità.

- Qual è la sua storia?
Avevo 6 mesi all’epoca e persi tutti, dal babbo al nonno, allo zio. Ben 13 familiari. Nella lapide al cimitero il cognome è riportato ben 13 volte. Immagini lo strazio familiare. La mamma grazie a Dio rimase in vita e sono sopravvissuto. Grazie a lei e alla capra che trovò nel bosco, dalla quale prendeva un po’ di latte. Poi anche quella morì con una scheggia sulla testa. Ho sempre cercato di informarmi tramite le persone più adulte sopravvissute. Rimanendo solamente le donne, la ricostruzione è stata dura. Il peso è caduto tutto sulle loro spalle. Uccisero gli uomini e bruciarono le case. Donne e bambini restarono con il paese distrutto.

- Cosa racconta ai giovani?
Parlo con gli studenti. Mi sono sempre adoperato per cercare di mantenere la memoria. Su segnalazione di alcuni enti nel 1988 il presidente della Repubblica mi ha conferito la medaglia di Cavaliere. Anche quest’anno ho fatto incontri nelle scuole, con mia moglie che si è immedesimata negli avvenimenti del piccolo paese. Mi hanno cercato 7-8 classi da 25-30 ragazzi. Racconto quello che è avvenuto, ci sono particolari agghiaccianti. Ripeto sempre la solita storia. Dico loro li porterei volentieri al Luna park.

- Lei ha partecipato alla creazione del Roseto di San Pancrazio, in memoria delle vittime.
Il luogo dove sono stati uccisi gli uomini era di proprietà di una fattoria e subito all’indomani della tragedia recintò tutto e non fece entrare nessuno. E’ andata così per 15-16 anni fino a che gli orfani sono cresciuti e hanno fatto una piccola rivoluzione. Con la forza sono saliti sul cumulo di macerie e sono arrivati i carabinieri e da allora le cose cominciarono a sbloccarsi. Fu aperto l’accesso e fu scavato per portare alla luce i resti delle persone che erano rimaste sepolte e seppellirle. La proprietà passò al Comune di Bucine e da lì è iniziata la ricostruzione di questo luogo dove c’è il Sacrario, un piccolo Museo. E c’è un Centro interculturale usufruibile da giovani, associazioni, in gestione a Dima che fa concerti e master. Capita gente giovane ed è quello che vogliamo, per mantenere vivo il paese e la memoria. Il Roseto, grazie all’amministrazione comunale attuale, con il contributo di Coingas, è stato ristrutturato a novembre. Con 76 rose bianche. Sarà molto bello fiorito nel mese di maggio.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie