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Arezzo

Malato di tumore resta invalido al 90% per un esame, la Asl Toscana Sud Est condannata a risarcire 800 mila euro

L'ottantenne fu sottoposto a una biopsia, ma accusò un arresto cardiocircolatorio che causò un’ipossia cerebrale

Julie Mary Marini

27 Aprile 2025, 19:08

Giustizia

La Asl Toscana Sud Est condannata a risarcire

Un ottantenne di Arezzo, già affetto da enfisema e osteoporosi, subì nel febbraio 2018 un errore medico durante gli accertamenti per una sospetta neoplasia polmonare all’ospedale San Donato, rimanendo invalido al 90% e morendo due anni dopo. Il tribunale di Arezzo ha condannato l’Azienda sanitaria Toscana sud-est a risarcire circa 800mila euro ai familiari, come riportato dal Corriere Fiorentino nell’edizione di domenica 27 aprile.

L’uomo, ricoverato nel reparto di pneumologia dopo la diagnosi di un tumore ai polmoni, aveva affrontato un’agobiopsia percutanea per analizzare la lesione. Durante la procedura, però, un arresto cardiocircolatorio causò un’ipossia cerebrale di alcuni secondi, portandolo in rianimazione. Dimesso a maggio, visse gli ultimi due anni con gravi disabilità prima di spegnersi nel 2020.

Il procedimento giudiziario, seguito dall’avvocato Andrea Santini, ha accertato responsabilità sanitarie non sul decesso (legato al tumore), ma sulle condizioni di vita negli ultimi due anni. La perizia ordinata dal giudice Andrea Turturro ha evidenziato che, con un monitoraggio adeguato e una tecnica meno invasiva, l’invalidità sarebbe stata evitata. Il paziente, data la fragilità, avrebbe dovuto essere sottoposto a esami alternativi. La sentenza del tribunale civile di Arezzo, disposta nei giorni scorsi, sottolinea il danno affettivo subito dai familiari, costretti ad assistere l’uomo in una “drammatica condizione di invalidità”. L’Azienda sanitaria dovrà versare 800 mila euro per danni morali e 49mila euro per spese legali alla vedova di 81 anni e ai due figli.

“C’è soddisfazione per questo risultato, frutto di una lunga battaglia”, ha dichiarato l’avvocato Santini al Corriere Fiorentino, precisando che la sentenza è ancora appellabile ma già esecutiva. I familiari hanno espresso soddisfazione per la vittoria morale, prioritaria rispetto al risarcimento economico, comunque di notevole entità".

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