Salute
A sinistra Giovanni Grasso, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Arezzo
Durante il Covid erano definiti eroi. Oggi il personale sanitario è sempre più bersaglio di atti violenti e gesti che hanno poco a che fare con il rispetto dovuto a chi si prende cura della nostra salute. E’ in occasione della Giornata contro la violenza al personale sanitario e socio sanitario, che ricorre il 12 marzo, che la Asl Toscana sud est invita tutti a farsi ambasciatori contro la violenza. La campagna Diventa ambassador contro la violenza coinvolge le tre province della Asl Tse: Arezzo, Siena e Grosseto. Di fatto è un invito alla cittadinanza a diventare testimonial contro la violenza. L’ultimo episodio in ordine di tempo è accaduto il 7 marzo al pronto soccorso dell’ospedale di Grosseto. Un’infermiera è stata aggredita da un giovane di 21 anni che l’ha colpita con calci e pugni, causandole contusioni multiple e un trauma cranico.
“Risale a pochi giorni fa l’ennesimo episodio di violenza, questa volta contro una nostra infermiera. Un fatto grave che ci spinge a riflettere e a promuovere con impegno un rinnovamento culturale – afferma il direttore generale della Asl Tse Marco Torre - Ai cittadini chiediamo di stringere un nuovo patto di fiducia con il servizio sanitario per tutelare il loro diritto alla salute, proteggendo anche il nostro personale che, con professionalità e umanità, si prende cura di noi”. L’iniziativa è a cura del Dipartimento delle professioni infermieristiche e ostetriche della Asl, rappresentativo di oltre 5 mila professionisti e professioniste della salute, con la partecipazione degli Ordini delle professioni infermieristiche delle tre province coinvolte, sotto l’egida della Regione Toscana e della campagna regionale Scegli il rispetto.
“Questa giornata deve coinvolgere tutti con grande senso di responsabilità – spiega la direttrice del Dipartimento delle professioni infermieristiche e ostetriche, Vianella Agostinelli – uno dei concetti chiave è che se viene aggredito il personale che si prende cura di noi, viene ritardato anche il proprio diritto e quello degli altri a ricevere assistenza tempestiva. E’ il momento di tracciare, insieme, un nuovo cammino fatto di rispetto, fiducia e dialogo”. Sono stati allestiti nelle hall dei 13 presidi delle province di Arezzo, Grosseto e Siena, spazi informativi con la consegna di brochure e di spille per dire no alla violenza e siglare, simbolicamente, un nuovo patto di collaborazione con la cittadinanza nel segno del dialogo, della collaborazione, del rispetto e della partecipazione. Presente l’Ordine delle professioni infermieristiche di Arezzo, con il suo presidente Giovanni Grasso.
“Arezzo da questo punto di vista rappresenta certamente una realtà che ha una grande sensibilità su questo tema e che ha lanciato nel febbraio 2019 la campagna #rispettachitiaiuta – afferma Giovanni Grasso - Purtroppo, nonostante il periodo Covid che ha messo in evidenza quanto i nostri professionisti siano fondamentali nella tutela della salute, siamo ancora alle prese quotidianamente con questi comportamenti, oggi sanzionati anche da una legge dello Stato. Dobbiamo coinvolgere sempre più i cittadini nella nostra campagna di sensibilizzazione perché sono i primi a pagare le conseguenze di questi inaccettabili atti di violenza”. I banchetti con il materiale informativo saranno presenti dalle 9 alle 16. Messaggi semplici, ma efficaci per diventare ambassador e costruire, insieme, una nuova strada basata sul rispetto e sulla fiducia.
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