L'iniziativa
Nuova iniziativa della Misericordia
La bussola si sa serve ad orientarsi quando magari ci si è persi. Famiglie e ragazzi oggi, di orientarsi, ne hanno certamente bisogno tra nuove dipendenze e sfide educative. Si chiama proprio “La Bussola. Dall'Io al Noi. ConLaMiseSto” il progetto che mette in campo la Misericordia di Arezzo.
“La Misericordia si rivolge ai genitori, ai nonni, alle mamme alle famiglie aretine – afferma Pier Luigi Rossi Governatore della Misericordia di Arezzo - affinché possano attraverso questo corso di formazione capire il linguaggio dei bambini e dei ragazzi che parlano con il loro comportamento. Comprendere e conoscere le loro emozioni significa anche attuare le migliori strategie educative". Tre incontri per dare un sostegno alle figure educative: genitori, nonni, zii, ma anche personale scolastico.
“La povertà educativa è un problema dei nostri tempi – commenta Erika Bartoli coordinatrice del progetto - abbiamo cercato di captare questo bisogno delle famiglie e soccorrerle perché il nostro fine è quello aiutare il prossimo in questo volontariato di prossimità”. Un progetto che vede la collaborazione di Asl Tse, Questura e Provveditorato agli studi. I volontari della Misericordia, assieme a Casa del Noi, saranno affiancati da specifiche figure professionali. “Oltre a me – specifica Pierluigi Rossi – come docenti ci saranno Ugo Bonelli per la Questura di Arezzo, Marco Becattini direttore del Serd, la pedagogista ed educatrice Elisa Canocchi e due psicologhe Martina Della Bella e Caterina Adulti”.
“I genitori, oggi più che mai, hanno bisogno di essere informati, accompagnati e sostenuti nelle pratiche educative quotidiane: occorre un’alfabetizzazione pedagogica - afferma Elisa Canocchi - che non consiste in una semplice informazione ma nella diffusione di una cultura pedagogica grazie alla quale accompagnare i genitori a scoprire, ad apprezzare la gioia dell’educare, a prendere consapevolezza che ogni comportamento, azione, parola, non detto, gesto influiscono sulla maturazione del figlio. Quello che il genitore è, quello che fa, quello che dice o non dice ha forza educativa, o diseducativa e pertanto contribuisce in maniera consistente alla costruzione identitaria del figlio”.
Il primo incontro sabato 12 aprile, il secondo sabato 3 maggio e il terzo sempre nei primi giorni di giugno. Nell’ultimo incontro si parlerà di dipendenze ed educazione alla legalità. “Dal confronto con le persone di Arezzo che da trent'anni incontro al Servizio delle Dipendenze, nelle scuole, nelle piazze nelle Istituzioni e nelle associazioni della città - afferma Marco Becattini - credo di poter dire che una delle difficoltà contemporanea nel rapporto tra le persone che appartengono alle diverse generazioni sia quella di condividere una relazione tra loro che trovi una giusta misura tra una volontà fusionale che annulli le differenze e l'opposta esigenza di costruire una distanza di incomunicabilità. Con la Misericordia si è inteso dare un contributo al confronto tra esperienze, storie e persone che vivono il compito di incontrare l'altro. La ricerca di sostanze, il gioco d'azzardo si sviluppano, come molti sintomi psichiatrici, in questo difficile spazio che separa l'Io dal Noi”. Non c'è bisogno di prenotazione, le famiglie e i ragazzi possono presentarsi autonomamente presso il Palazzo di Fraternita e al termine ci sarà una festa conclusiva.
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