LA STORIA
Michele Lucello, edicola di Piazzolina
“Ho dato la mia vita per il centro storico di Bibbiena e per le mie attività. Prima un video noleggio e poi l’edicola. Quando sono rimasto senza lavoro, da dicembre di quest’anno fino alla riapertura dell’edicola, potevo anche accettare un lavoro full time, ma non appena mi hanno proposto di tornare in edicola non ho avuto dubbi. E sono felice”.
Michele Lucello, un mese dopo la riapertura dell’edicola di Piazzolina a Bibbiena, nella splendida vallata del Casentino in provincia di Arezzo, ha ripreso la sua vita di sempre. Quella che a dicembre scorso aveva interrotto con una chiusura che sembrava definitiva. Il motivo? “I costi troppo alti. Non riuscivo più a gestire tutto da solo e così ho dovuto, a malincuore, prendere la decisione di chiudere l’unica edicola che si trova nel centro storico di Bibbiena. E per me è stato come un colpo al cuore”.
Michele però un lavoro per continuare a vivere lo doveva pur ritrovare e così si è messo a cercare. “E lo avevo anche trovato – ci racconta - Un lavoro full time, che sicuramente sarebbe stato anche più redditizio dell’edicola, ma non appena mi hanno riproposto di tornare a gestire quel posto non ho avuto nessun dubbio ed ho accettato. Sì, mi rendo conto che rispetto ad un lavoro full time, in tanti mi potrebbero prendere per pazzo, ma io amo la vita dell’edicola”.
A dargli la nuova opportunità di restare a La Piazzolina, ci ha pensato l’unione di tante forze che hanno deciso di riaprire. Il Comune di Bibbiena con in testa il sindaco Filippo Vagnoli, Aruba l’azienda di informatica, l’associazione il Podestà e la casa editrice Fruska. “Grazie a loro abbiamo potuto riaprire” e anche Michele ha potuto riprendere la sua vita sociale. Anche quella di riconsegnare i giornali ai bar – l’unico che fa questo servizio - oppure, in casi di emergenza di portare il giornale a casa di qualche persona anziana, quando questa non può uscire.
Dice ancora Michele: “È un bene che in un paese come il nostro o come ce ne sono tanti, ci sia un’edicola aperta. Fa parte della vita sociale di una comunità. All’edicola ci si incontra, ci si dà appuntamento, ci si tiene informati. È l’occasione anche semplicemente per fare due chiacchiere”. Ma è anche il punto dove acquistare giornali e riviste.
Dal suo osservatorio, Michele ci dice come è la clientela: “Sono soprattutto giovanissimi, quelli che comprano le figurine e che ancora non hanno il telefono e persone anziane che invece sono sempre affezionate al giornale di carta. Meno coloro che stanno nel mezzo e che sono sempre più attaccati a smartphone e tablet”. Ma per Michele essere tornato dietro al banco dell’edicola è già importante. Anche se solo di mattina.
Perché al pomeriggio, tutto il paese è stato coinvolto in questo progetto incredibile e decisamente unico in Italia. E cioè una lunga lista di volontari disposti a fare il turno del pomeriggio. “Ce ne sono tanti, ma abbiamo bisogno di altri che possano coprire non solo il pomeriggio, ma anche la domenica mattina”, dice Michele.
Per chi volesse contribuire a questo progetto può contattare il numero di telefono che trova sulla pagina facebook de l’Edicola di Piazzolina, anche solo per proporre un evento culturale da potere organizzare. Ciò che non manca è comunque l’entusiasmo e come è stato accolto questo progetto di unione, forza e identità, come il nome che è stato scelto.
Piazzolina, “Perché in questo modo si fa leva sul senso di appartenenza dei bibbienesi”, conclude Michele. La piazzolina, infatti, è piazza Roma, così chiamata per le sue dimensioni ridotte. Ma il cuore di chi la abita è davvero grande.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy