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LA DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

Il lupo è stato declassato da "strettamente protetto" a "protetto". Cosa succede ora

Francesca Muzzi

08 Maggio 2025, 16:14

Il lupo è stato declassato

Il lupo è stato declassato

Durante una sessione plenaria tenutasi a Strasburgo, il Parlamento europeo ha votato a favore della modifica dello status di protezione dei lupi in Europa. La decisione, approvata con 371 voti a favore, 162 contrari e 37 astenuti, trasforma lo status da "strettamente protetto" a "protetto". Questa modifica consentirà agli Stati membri dell'UE una maggiore flessibilità nella gestione delle popolazioni di lupi, al fine di migliorare la convivenza con l'uomo e ridurre l'impatto dell'aumento della popolazione di lupi sul continente.

La proposta, avanzata dalla Commissione e originata da una risoluzione del Parlamento, permette ai Paesi membri di adottare misure specifiche adeguate alle circostanze regionali. Tuttavia, è fondamentale che essi mantengano uno stato di conservazione del lupo soddisfacente e possano continuare a considerarlo come specie strettamente protetta nella loro legislazione nazionale, applicando misure di tutela più stringenti. I deputati del Parlamento hanno richiesto che la proposta venga trattata con procedura d'urgenza. La sua entrata in vigore è subordinata all'approvazione formale del Consiglio, che ha già accettato lo stesso testo il 16 aprile 2025. La direttiva diverrà operativa 20 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea, e gli Stati avranno 18 mesi per adeguarvisi.

Secondo l'Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa), attorno al tema del lupo ruotano gli interessi delle lobby venatorie, dei produttori di armi e di alcune frange del mondo zootecnico. Criticano la politica per aver cavalcato allarmismi, anziché informare e supportare gli allevatori con metodi efficaci di prevenzione come recinzioni e cani da guardia, che minimizzano i rischi di attacchi. Enpa sottolinea che in altri paesi europei, l'abbattimento dei lupi non ha mai risolto i conflitti: "Nessun animale lasciato incustodito e senza prevenzione può essere messo al sicuro. Questo fa parte della natura, i cui equilibri e regole sono insegnati fin dalle scuole elementari."

È cruciale fare chiarezza su cosa cambierà: il lupo rimane una specie protetta e non è cacciabile. Deroghe saranno possibili solo in casi eccezionali, basate su motivazioni scientifiche, e in assenza di alternative sperimentate, con condizioni e controlli rigorosi. Questo processo è molto più articolato rispetto ai piani di controllo dei cinghiali, abbattuti da oltre 25 anni senza successo. È da ricordare che oltre il 90% della dieta dei lupi è costituita da cinghiali, essenziali per l'equilibrio naturale come veri e propri "selettori naturali".

Gli avvocati di Enpa sono pronti a impugnare qualsiasi decisione che preveda abbattimenti non legittimi, ricordando che l'Italia rischia procedure d'infrazione europee in campo venatorio, con costi a carico dei cittadini. Enpa ha descritto la decisione come "una sconfitta pesante, che segna un ritorno indietro di decenni nelle politiche di tutela, mentre si continua a ignorare l'emergenza bracconaggio, responsabile di più morti tra i lupi rispetto ai piani regionali. Si terrà conto dei lupi uccisi da veleni, fucilate e dall'ignoranza umana?"

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