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Attualità

Esami negli ambulatori dei medici di famiglia: ecco il piano della Regione Toscana per ridurre le liste d'attesa

Giovanni Falorni

04 Giugno 2025, 13:25

Simone Bezzini

L'assessore regionale Simone Bezzini

Il medico di famiglia potrà effettuare esami come spirometrie, elettrocardiogrammi e Holter, ecodoppler, ecografie al torace e all'addome. Sono queste alcune delle prestazioni previste dal piano regionale che punta a diminuire i tempi delle liste d'attesa. Entra infatti nella fase operativa il progetto sperimentale che coinvolge i medici di medicina generale, che potranno aderire volontariamente, e che mira a contribuire al contenimento delle liste d'attesa sulla diagnostica ambulatoriale. Le tre Asl territoriali toscane hanno pubblicato l'avviso rivolto ai medici di medicina generale che potranno candidarsi attestando le proprie competenze nell'utilizzo delle apparecchiature e manifestando l'interesse ad attivare gli ambulatori previsti dal progetto. Sono previsti due livelli di presa in carico possibili, a seconda della complessità dell'esame, e attività diverse a seconda della patologia, con cinque percorsi indirizzati.

"Il progetto - spiega l'assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, Simone Bezzini - è frutto di un accordo siglato con i sindacati dei medici di medicina generale e rappresenta un passo concreto per migliorare la presa in carico degli assistiti, aumentare l'appropriatezza prescrittiva e contenere il fenomeno delle liste d'attesa". Le aziende sanitarie metteranno a disposizione le apparecchiature necessarie, ma i medici che aderiscono al progetto potranno usare anche le proprie. 

Per la fase sperimentale, che durerà un anno, la Regione Toscana ha già stanziato 2 milioni di euro, destinati a coprire i compensi aggiuntivi dei medici che saranno coinvolti. Le risorse economiche permetteranno di attivare 475 percorsi ambulatoriali di primo livello e altrettanti di secondo livello. "Il ruolo delle aggregazioni funzionali territoriali - sottolinea Bezzini - sarà strategico anche nello sviluppo del nuovo modello di assistenza territoriale e per l'attivazione delle case di comunità".

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