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Il patto

Firmato lo storico accordo tra Toscana e Umbria: acqua di Montedoglio al Trasimeno. Giani: "E ora la nuova stazione". In ballo c'è anche la sanità

A Castiglione del Lago siglata l'intesa tra le Regioni per la gestione delle risorse idriche: quasi 80 milioni di metri cubi di acqua

Giuseppe Silvestri

08 Giugno 2025, 07:01

Eugenio Giani

Eugenio Giani firma l'accordo con la Regione Umbria

A Castiglione del Lago, sulle rive del lago che da decenni alimenta speranze e sfide, è stato firmato un accordo storico che segna una svolta decisiva nella gestione delle risorse idriche tra Umbria e Toscana. Un'intesa che non è solo un pezzo di carta, ma la promessa concreta di un futuro in cui l’acqua, bene prezioso e sempre più raro, sarà condivisa e utilizzata con intelligenza e lungimiranza. I presidenti delle Regioni, Eugenio Giani e Stefania Proietti, hanno siglato l’Accordo per la gestione e l’utilizzo condiviso delle risorse idriche dello schema di Montedoglio, il più grande invaso artificiale della Toscana, con una capacità originaria di 168 milioni di metri cubi, oggi prudenzialmente limitata a 135. Alla cerimonia hanno partecipato anche le Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Centrale e Settentrionale, insieme al Commissario straordinario nazionale Nicola Dell’Acqua.


La foto con i sindaci (e non solo) dopo la firma dell'accordo

Giani ha definito l’intesa un primo passo concreto verso il completamento dei distretti irrigui del Sistema Occidentale di Montedoglio, un progetto nato negli anni ‘60-70 che trova nuova linfa. Non si tratta solo di acqua: l’intesa apre la porta a collaborazioni più ampie, che riguarderanno infrastrutture strategiche come la stazione dell’Alta velocità e la sanità, confermando la volontà di Umbria e Toscana di lavorare insieme su più fronti. L’acqua di Montedoglio diventa così un ponte tra territori, unendo il triangolo Montedoglio-Trasimeno-Valdichiana in un sistema integrato che favorirà l’uso agricolo e aiuterà a mitigare le crisi idriche del lago. Un modello di gestione condivisa che riconosce la storica integrazione tra le due regioni.

La vicepresidente e assessora all’agricoltura della Toscana, Stefania Saccardi, ha evidenziato come l’accordo garantirà una regolamentazione complessiva e ordinata, con priorità all’uso irriguo e idropotabile. Ha inoltre annunciato che saranno richiesti al Commissario Dell’Acqua e al ministro Salvini i fondi per completare le reti idriche, fondamentali per portare l’acqua direttamente alle aziende agricole, mettendo in sicurezza un settore vitale. Si parla di quasi 80 milioni di metri cubi d’acqua all’anno, destinati a un bacino agricolo che potrà estendersi fino a 18.000 ettari.


In un contesto di cambiamenti climatici che rendono sempre più difficile fare agricoltura anche in territori ricchi di risorse, il completamento dei distretti irrigui rappresenta “l’ultimo miglio” indispensabile per trasformare potenzialità in realtà. Il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, la Regione Toscana e le Autorità di Bacino stanno da tempo lavorando per soddisfare queste esigenze e l’accordo apre la strada al finanziamento di progetti chiave come il Distretto irriguo 23 a Foiano della Chiana e il Distretto 38-39 a Montepulciano, aree di grande vocazione agricola. Non manca la presa di posizione netta di Giani sulla stazione Medietruria: “Assoluto dissenso e contrarietà su Creti, dove non è ambientalmente sostenibile una colata di cemento in piena Valdichiana; si tratta di un territorio che abbiamo recuperato per un uso positivo dell'agricoltura: ritengo assolutamente sbagliato costruire una stazione ferroviaria, peraltro lontana dal percorso lento della ferrovia. Lavoriamo invece per fare la stazione a Rigutino”.

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