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Caprese Michelangelo

Disservizi e stipendi non pagati al Centro anziani. La Cgil attacca: "Pensare più al diritto alla salute e meno ai soldi"

Il sindacato denuncia le retribuzioni in ritardo e i problemi per gli ospiti: chiesta la revoca della gestione alle cooperative inadempienti

Davide Gambacci

23 Giugno 2025, 06:44

Centro diurno per anziani Don Terzilio Rossi

Il Centro diurno per anziani Don Terzilio Rossi

Stipendi irregolari e sostituzioni mancate. Il sindacato della Fp Cgil mette in luce la situazione che si è venuta a creare al Centro diurno per anziani Don Terzilio Rossi di Caprese Michelangelo, che ospita 9 persone e dove lavorano 5 operatori. Per le prime i servizi sono a rischio e per i secondi gli stipendi sono tardivi. La Fp Cgil ha quindi chiesto all’Unione dei Comuni della Valtiberina Toscana di revocare l’affidamento delle gestione del servizio alle due cooperative che se la sono aggiudicata nel luglio del 2023. Una è di Milano e l’altra di Caltanissetta ed hanno formato una Ati, cioè un’associazione temporanea d’impresa, che si è aggiudicata la gara con un forte ribasso, battendo due cooperative sociali del territorio. “La normalità è durata poco – ha detto Alessandra Ricciarini, responsabile del settore per la Fp provinciale - le operatrici non ricevono lo stipendio con regolarità ormai da mesi ed è diventata prassi consolidata il pagamento dei salari, dietro nostra sollecitazione, da parte della stazione appaltante e cioè l’Unione dei Comuni della Valtiberina che li anticipa per conto delle due cooperative”.

Il quadro si sta aggravando: “La situazione delle 5 lavoratrici è inaccettabile. Attendono ancora la mensilità di aprile 2025, la consegna delle buste paga, il pagamento integrale dei permessi previsti dalla legge 104 e la corretta corresponsione della malattia”. I problemi sono anche per gli anziani ospiti: “L’unica infermiera professionale in servizio ha dovuto assentarsi e non è stata sostituita, provocando gravi disservizi sanitari agli ospiti”. Aggiunge Ricciarini: “Le cooperative, operanti da remoto per la distanza dal servizio stesso e lontane dalla realtà territoriale e dai bisogni degli utenti, non hanno inviato personale sostitutivo né fornito spiegazioni. E dinanzi a questa situazione, l’Unione dei Comuni non ha assunto alcun provvedimento sanzionatorio, contribuendo a legittimare un sistema disfunzionale che mette a rischio sia la qualità e l'efficienza dell’assistenza che la dignità lavorativa delle operatrici”.

Il sindacato sollecita l’intervento risolutore dell’istituzione. “Chiediamo all’Unione dei Comuni della Valtiberina e al sindaco di Caprese Michelangelo di prendere concretamente atto della gravità della situazione, di attivarsi per tutelare lavoratrici e utenti e di ripensare le logiche con cui vengono affidati servizi così cruciali per la comunità – conclude Ricciarini - il centro diurno rappresenta una risorsa preziosa per il territorio e non può essere lasciato in balia di gestioni inadempienti, lontane dalle necessità del territorio e dalle fragilità di cittadini che devono essere invece protetti e salvaguardati. Chiediamo quindi che l'Unione dei Comuni risolva questo problema, mettendo al centro non logiche economiche e di risparmio ma il diritto alla salute dei suoi anziani e quello al lavoro delle operatrici che se ne fanno carico”.

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