IL FATTO DEL GIORNO
Poti, rifiuti lungo la panoramica
Rifiuti e non solo. La montagna di Poti è diventata una discarica a cielo aperto. Tante le segnalazioni che arrivano sia da chi sta nella zona e da chi invece la zona la frequenta. Mobili abbandonati e spazzatura di ogni genere. Ma non è solo questo, perché alcuni ciclisti e anche camminatori segnalano pericoli nei boschi e non parliamo di pendenze, quanto perché ci riferiscono, “vengono manomessi" da mani sconosciute. La denuncia arriva da un gruppo di residenti e frequentatori della zona che in queste ultime settimane si sono ritrovati a dovere fare i conti con rifiuti e con “nastri ad altezza collo”.
Daniele Pratesi è il portavoce che non solo va in bici, rispettando la natura, ma che quei, quando serve, li tiene anche puliti. “Negli ultimi due mesi - spiega Pratesi - Poti è diventata una discarica a cielo aperto. Soprattutto lungo la strada che porta verso i ripetitori, dove ci passano le auto e dall'altra parte, quella che arriva a Poti, dallo Scopetone”. “C'è addirittura un punto in particolare - spiega ancora Pratesi - dove hanno delimitato la zona con del nastro rosso, e dentro a mo' di discarica, c'è stato buttato un mobile tutto smontato e altro genere di spazzatura. Abbiamo trovato televisori e sacchi dell'immondizia”. Un'escalation partita due mesi e mezzo fa “quando - dice ancora Pratesi - sono spariti lungo la panoramica i bidoni della spazzatura e la gente pensa di potere buttare tutto quanto nel bosco”.
Alcuni giorni fa, c'è stato anche un incendio, qualcuno che ha pensato di bruciare quei rifiuti sempre nella zona di Poti. Fiamme e intervento della Racchetta, che avrebbero potuto causare danni maggiore al bosco. Ma non ci sono solo i rifiuti a rendere la montagna di Poti una discarica. Sempre Pratesi sottolinea: "Abbiamo notato che alcuni sentieri, quelli frequentati da camminatori o ciclisti, sono stati, per così dire, manomessi. Nastri ad altezza collo e rami pericolosi. Solo un caso? Oppure qualcuno c’è passato e di proposito ha creato il pericolo?”.
Anche quando c'è stata l'edizione di Poti a Piedi, l'8 giugno scorso, gli organizzatori della camminata - Antonio Martini di A Piede Libero - sono dovuti ripassare più e più volte, perché i nastri blu per indicare il percorso erano stati tolti. E dunque che cosa chiedono i cittadini: "Pensiamo di parlare a nome di tantissime persone che vogliono bene alla nostra montagna. Chiediamo più controlli, perché non possiamo vedere i nostri boschi invasi da tutti quei rifiuti. E non possiamo pensare che ci sia gente che, di proposito, venga a Poti a manomettere i sentieri e creare pericoli agli altri. Noi, per quanto ci riguarda, continueremo a segnalare e denunciare"."
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