La conferenza
L'assessore regionale Monia Monni
Giornata aretina per il neo assessore regionale alla sanità e al sociale Monia Monni. Prima tappa alla Casa di Comunità di Castiglion Fiorentino. In tutto 70 quelle che dovrà inaugurare la Regione Toscana. La sfida è garantire servizi uguali per tutti e accessibili in territori molto estesi geograficamente (come quello della Asl Tse), ma con una densità abitativa minore rispetto ad altri. “È un viaggio che ho intrapreso attraverso i territori e che punta a vedere il dettaglio – ha detto Monni – perché l'esperienza in protezione civile mi ha insegnato che serve uno sguardo dall'alto alla situazione complessiva ma che bisogna calarsi nelle situazioni e sentire sulla pelle l'urgenza di trovare risposte. Quindi è stato molto bello visitare intanto una delle esperienze più antiche per quanto riguarda le risposte territoriali, la Casa della Salute che diventerà Casa della Comunità. Qui le competenze si intrecciano, il dialogo tra le operatrici e gli operatori è continuo, le risposte sono multidisciplinari, le persone vengono prese in carico dando risposte a tutti i loro problemi e provando ad accompagnarle in un percorso personalizzato”.
Un’integrazione sociosanitaria che Monni fin dal suo insediamento ha etichettato come principale obiettivo. Grande attenzione anche alla salute mentale, l’assessore ha infatti voluto visitare come seconda tappa il Centro di Salute Mentale che si trova in via XXV Aprile ad Arezzo. “Per me la salute mentale è una priorità – ha spiegato – è uno dei temi che spesso rimangono indietro rispetto ai tanti bisogni. È un tema purtroppo che sta emergendo con una crescita dei casi, soprattutto negli adolescenti, piuttosto impressionante. Ha bisogno di risposte sempre più integrate, di risorse economiche e di personale”.
Infine la visita all’Ospedale San Donato di Arezzo, dove sono in corso i lavori grazie ai fondi PNRR. “È stato un momento per parlare con operatrici e operatori e far emergere criticità e punti di forza e per visitare un cantiere molto importante – ha proseguito l’assessore – perché sono 170 milioni di investimento e un lavoro di riorganizzazione complessiva per una struttura fondamentale”. A ribadire l'importante ruolo del San Donato in una rete di 13 ospedali del territorio è stato il dg Marco Torre. “L'ospedale San Donato, uno dei nostri 13 ospedali, come tutti avrà un ruolo ben definito in una logica di rete, proprio per garantire che le competenze più evolute siano ovviamente centralizzate nei centri hub, ma al tempo stesso la presa in carico sia effettuata nel territorio”.
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