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San Giovanni Valdarno

Una bomba al posto di Gesù Bambino, il presepe shock contro le guerre

Michele Bossini

29 Dicembre 2025, 06:07

Una bomba al posto di Gesù Bambino, il presepe shock contro le guerre

Il presepe realizzato da Simone Naldini

Una bomba al posto di Gesù Bambino. È in corso di svolgimento a San Giovanni Valdarno, nella Cappella del Pellegrino al piano terra della Basilica di Santa Maria delle Grazie, la mostra di presepi “Natale nel Mondo”, diventata ormai, grazie alla passione dei curatori Giuseppe D’Orsi e Pino Polcaro, un appuntamento fisso che, anno dopo anno, riscuote importanti apprezzamenti. Merito anche della formula, ormai collaudatissima, che vede l’alternarsi delle opere esposte, con un anno quelle di D’Orsi e Polcaro e il successivo dedicato a presepi di altri.

Il filo conduttore della mostra sono le favole. “In questa mostra si possono ammirare – spiegano i curatori – le opere di abili artisti e artigiani che con maestria e passione hanno dato vita a presepi di straordinaria bellezza. Ma c’è un elemento in più che rende speciale questa edizione: accanto a ogni scena della Natività abbiamo abbinato una favola che, in un passato non troppo lontano, scaldava le serate dei nostri bambini proprio durante il periodo natalizio. Erano storie narrate, sussurrate, che accendevano la fantasia e tramandavano valori”.

Per l’occasione l’artista e designer Stefano Chiassai ha presentato un’opera inedita dedicata al tema universale della Natività. L’arazzo reinterpreta la Natività attraverso colori, segni e simboli che caratterizzano il suo linguaggio artistico. Fra i tanti presepi, in vari materiali e tutti di pregevole fattura, spicca quello di Simone Naldini, un’opera molto particolare che ha suscitato dibattito fra i visitatori: al posto del Bambino nella mangiatoia c’è la riproduzione di un proiettile di artiglieria; non ci sono Giuseppe e Maria ma un mucchio di banconote che simboleggia i grandi interessi dietro ai conflitti e, infine, la testa di un orsacchiotto, simbolo dei tanti bambini morti a causa delle guerre. La mostra rimarrà aperta tutti i giorni fino al 6 gennaio: venerdì e sabato dalle 16.30 alle 19, domenica e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.

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