Raddoppio Due Mari, raffica di ricorsi al Tar contro il progetto: dopo il Comune di Arezzo anche i privati

Ricorsi a raffica per lo stop al progetto del raddoppio della Due Mari nel territorio aretino. Non solo il Comune di Arezzo, adesso si muovono anche i privati. Due società, che operano nel settore carburanti, hanno infatti depositato un’istanza per chiedere l’annullamento del cosiddetto dispositivo numero 2 del 2024, ovvero il progetto definitivo del raddoppio della grande arteria stradale. Due istanze che però hanno una particolarità: ad essere chiamato in causa, oltre al Commissario straordinario che quell’atto ha firmato e ad Anas, c’è anche il Comune di Arezzo perché risponda dell’autorizzazione paesaggistica rilasciata il 13 febbraio 2024.

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Palazzo Cavallo viene così a trovarsi in una posizione davvero particolare: da una parte contesta ad Anas e al Commissario straordinario il progetto che non ha tenuto conto delle criticità che proprio la giunta Ghinelli aveva sollevato, in particolare per quanto riguarda la realizzazione delle bretelle tra il raccordo autostradale e San Zeno; dall’altra si ritrova a dover rispondere proprio di quel progetto in un altro procedimento, questa volta attivato dai privati. E il cui obiettivo è di fatto lo stesso che chiede il Comune nel suo ricorso al Tar della Toscana.

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Insomma uno strano intreccio giuridico-amministrativo la cui sostanza è di fatto identica: il progetto del raddoppio, così come previsto nel suo attraversare il territorio di Arezzo, deve essere fermato. Almeno per quanto riguarda quelle bretelle stradali.

Articolo completo nel Corriere di Arezzo in edicola sabato 8 marzo 2025