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Arezzo

La psicologa Letizia uccisa a colpi di zappa, per il pm è crudeltà: a processo in Corte d'Assise l'omicida di Foiano

Luca Serafini

16 Aprile 2025, 05:43

Omicidio di Foiano

L'omicida e la vittima

L'ha uccisa con crudeltà e per futili motivi”. L'omicida di Letizia Girolami, massacrata a colpi di zappa lo scorso autunno a Foiano della Chiana, fra tre settimane sarà davanti alla Corte d'Assise di Arezzo per rispondere del suo gravissimo gesto. Irfan Rana Mohamed, 37 anni, è rinchiuso in carcere. Processo fissato per il 6 maggio. Esplose contro la psicologa una violenza cieca quanto inspiegabile. Sarebbe stato offeso, ha poi raccontato, perché i pulcini di pavone allevati nella fattoria, erano scappati e la donna avrebbe attribuito colpe a lui e al marito.

Sferrò per quattro volte il tagliente attrezzo sulla testa della donna: una fine orribile, nei terreni del casolare di Poggi Grassi dove il giovane pakistano era stato ospitato, amico della figlia. Dopo le motivazioni della sentenza di condanna di Filippo Turetta per l'omicidio di Giulia Cecchettin - 75 coltellate non sono considerate crudeltà - sarà interessante capire l'orientamento dei giudici aretini sui 4 colpi di zappa a Letizia. Intanto l'aggravante preclude a Irfan la possibilità di accedere al rito abbreviato che offre uno sconto di pena.

Il cadavere della donna fu trovato a notte, nei pressi dell'abitazione, dopo che Letizia non era rientrata per cena. Una donna carismatica, di polso, magnetica per le sue qualità umane e spirituali. Profondamente legata alla natura.

Originaria di Roma, 72 anni, Letizia Girolami fu assassinata il 5 ottobre 2024. Alle spalle aveva una lunga carriera come psicologa e psicoterapeuta, la sua nuova dimensione nella campagna della Valdichiana dove il nuovo progetto era la creazione di “laghetti spirituali”. Quel giorno due passi con Irfan Rana Mohamed, col quale c'era una conoscenza e una familiarità, le furono fatali. L'alterco, il delitto. La figlia si trovava in Spagna e, avverita dal padre che la madre non era rincasata, fece scattare le ricerche dei carabinieri. Corpo ritrovato, indagini subito concentrate sul 37enne che viveva nella dependance del casolare, ma nel frattempo si era allontanato.

Quindi la confessione. Il carcere. Movente oscuro, molla omicidiaria da ricondurre alle tensioni in fattoria, in un momento di nervosismo nel quale Letizia pare fosse particolarmente contrariata per la fuga dei pulcini di pavone, l'animale preferito. Un problema che addebitava agli uomini dell'azienda.

Il femminicidio di Foiano, seppur con caratteristiche molto particolari, lontano dalle classiche dinamiche sentimentali, arriva dunque nell'aula della Corte d'Assise, alla Vela, dopo le indagini condotte dal pm Angela Masiello insieme al procuratore capo Gianfederica Dito.

Presidente della Corte composta da due togati e sei giudici popolari, sarà il giudice Anna Maria Loprete. A difendere l'imputato sarà l'avvocato Maria Fiorella Bennati, avvocato di competenza e sensibilità, di nuovo alle prese con un fatto gravissimo, dopo il duplice femminicidio di via Varchi ad Arezzo, fuori porta San Lorentino, con Jawad Hicham condannato all'ergastolo per aver ucciso compagna e suocera davanti ai propri figli. Caso che pende davanti alla Cassazione.

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