Arezzo
La ex sede della Camera di commercio
Fumata nera per il Palazzo di vetro. Asta deserta e nuovo tentativo di vendita a settembre. Con ulteriore ribasso del prezzo di partenza che finora non ha solleticato alcun interesse. Troppi i 3.896.000 (offerta minima 2.922.000) per un mercato immobiliare che in certi casi preferisce attendere che si scenda su cifre da occasione. La prossima volta si ripartirà da 3 milioni circa, con ulteriore riduzione del 25 % per l'offerta minima.
Naufragato da anni il sogno di creare qui appartamenti di lusso, il palazzo resta parcheggiato con le quattro frecce in viale Giotto in attesa di rilancio. Tra degrado e polemiche. Edificio di grande dimensione, di fascino e in posizione strategica, ma che deve convincere i potenziali acquirenti per un investimento finalizzato a progetti economicamente sostenibili e redditizi. Dal 2010 lo stabile è inutilizzato, a parte una porzione. Il tempo e l'assenza di manutenzione hanno fatto il resto: crepe, infiltrazioni e segni evidenti di incuria caratterizzano una struttura che un tempo rappresentava un simbolo, il punto nevralgico della vita economica cittadina basata sull'oro e su molto altro.
Nell'acceso confronto cittadino, c'è chi chiede a gran voce che l'immobile venga recuperato e destinato a scopi pubblici come spazi per start-up, cultura, formazione o welfare (lo Spazio giovani proposto da Gianni Ulivelli di Italia Viva) magari con un progetto condiviso tra enti locali e soggetti privati. Dall'altra, c'è chi come il sindaco Ghinelli sottolinea la difficoltà di sostenere economicamente un'operazione simile in assenza di fondi certi, auspicando che si trovi un acquirente privato disposto a investire. Il timore è quello di vedere in via Giotto ciò che avviene in periferia da inizio anni Duemila con la ex Lebole. Abbandono, insicurezza e impoverimento urbano.
Rilevato a suo tempo per 8 milioni da una società (in liquidazione) per farne un super condominio, l'edificio non ha mai visto partire l'ambizioso piano di restyling. E siamo all'esecuzione immobiliare a cura del tribunale di Arezzo con il giudice Lucia Bruni e vendita seguita dall'avvocato Rachele Bruschi. Niente buste con offerte, l'altro ieri, ma si spera ancora. Sul futuro del palazzo c'è anche l'idea dell'ingegnere Corrado Prosperi, di Rinnova srl: trasformarlo in albergo per una città sempre più turistica che necessita di posti auto. La proposta del 4 stelle con 75 - 80 camere sui 7 piani, poggia sulla conformazione dell'edificio che si presterebbe all'utilizzo. L'attuale classificazione è residenziale. Asta e futuro restano un'incognita.
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