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Arezzo

Da area abbandonata a polo produttivo: 5 aziende si trasferiscono all'Interporto di Indicatore, la prima inizia i lavori

Luca Serafini

21 Maggio 2025, 07:53

Interporto di Indicatore

Nasce l'insediamento produttivo

Da cattedrale nel deserto a polo produttivo. Ci siamo. Non sembra vero, ma in questa incerta primavera l'area dell'Interporto di Indicatore si risveglia dall'eterno letargo per trasformarsi finalmente da luogo di abbandono e degrado in area viva e pulsante di lavoro. Inizia Seco, eccellenza aretina della tecnologia (hardware e software) oggi in via Grandi, poi a seguire, ognuno con i suoi tempi, apriranno a Indicatore i loro cantieri e quindi i battenti operativi: l'azienda orafa Gim di Pieve al Toppo; Pastorelli sport specializzata in attrezzi e abbigliamento sportivo oggi in via Calamandrei; Solimeno, che a Mugliano opera nel settore acquedotti, gasdotti, metanodotti; e Marconi Arredamenti che gioca in casa avendo la storica sede a Indicatore, ma è in attesa di avere i via libera burocratici. Lotti a suo tempo acquisiti e pronti per investimenti, lavori, trasferimenti.

Soddisfazione a palazzo comunale per il recupero di un pezzo di città di cui si parla dal 1998, che era entrata nel binario morto. Modificate le scelte strategiche italiane in materia di ferrovie e trasporto merci, la grande operazione Interporto (forma con Rfi del 2003) si era infilata in un ginepraio. Non più attuale lo scambio merci tra rotaia e gomma, tutto evaporato.

A salvare la società Ali dal fallimento è stata la virata urbanistica voluta dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Alessandro Ghinelli, che con la sua giunta ha esteso la destinazione d'uso al produttivo (industria e artigianato) mentre prima era solo per la logistica, che rimane. Diventata appetibile, l'area ha registrato manifestazioni di interesse e poi le cinque acquisizioni. A pilotare il risanamento della società concessionaria Ali, è stato il dottore commercialista Gianluca Raschi, advisor con l'avvocato Alessia Baglioni, l'ingegnere Pietro Cretella, coordinati dall'amministratore unico Ambrogio Brenna. Con benefici per il municipio di Arezzo, in quanto si sono sbloccati 600 mila euro di versamenti (debiti pregressi per Imu non pagata) che altrimenti erano persi. Denaro che invece ora rientra a favore della comunità. A pilotare l'operazione nel secondo mandato di Ghinelli, dopo l'assessore Marco Sacchetti nel primo, è stata l'assessore Francesca Lucherini.

Ogni impresa ha sviluppato il proprio progetto per crearsi ex novo spazi produttivi ad hoc nel piano particolareggiato. L'Interporto che non sarà mai interporto, prende forma e vita. Serviranno mesi per vedere aperta la nuova Seco, probabilmente si va ad anno nuovo, ma la svolta c'è e fino a qualche tempo fa non sembrava possibile.

Ristrutturazione finanziaria di Ali, recupero crediti per il Comune, riqualificazione di un'area trascurata, volano produttivo e occupazionale. A Indicatore sembra compiersi quello che appariva impossibile. Un po' alla volta, certo. E restano altri spazi come i 20 mila metri quadrati di logistica. Nell'hinterland nord est di Arezzo, dallo scalo merci che non sarà mai scalo merci, parte un bastimento carico di produttività e occupazione.

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