Arezzo
Leonardo Pieraccioni e don Giuliano Faralli
Una serata di comicità esplosiva e cuore grande attende il pubblico aretino venerdì 23 maggio, quando Leonardo Pieraccioni tornerà per salire sul palco dell’Auditorium del Centro Affari di Arezzo con lo spettacolo “Vinca il peggiore!”. Ma questa volta il sorriso è doppiamente prezioso: ogni risata contribuirà a un progetto di solidarietà che guarda lontano, fino alla Sierra Leone.
L’evento, in programma alle ore 21, nasce dalla collaborazione tra l’attore-regista fiorentino e l’associazione Solidarietà In Buone Mani di Castiglion Fiorentino guidata da Don Giuliano Faralli, punto di riferimento per chi da Arezzo tende una mano al mondo. I progetti dell’associazione, attiva da oltre vent’anni, spaziano dal sostegno educativo per i bambini in Africa alla promozione di attività sportive e culturali per i giovani più fragili.
Pieraccioni, da tempo vicino alla missione di Don Giuliano, non ha mai fatto mistero dell’ammirazione per il lavoro svolto dall’associazione: «Don Giuliano è uno che non parla, fa. E se posso dare una mano ridendo, lo faccio volentieri.» Così commentava il comico toscano in una delle sue partecipazioni precedenti alle iniziative benefiche dell’organizzazione. Anche questa volta, sarà affiancato sul palco dall’orchestra Sarabanda e dalla voce di Barbara Perissi, per una serata dal sapore toscano, umano e musicale.
Lo spettacolo, dal titolo autoironico e geniale, è una miscela del miglior Pieraccioni: aneddoti, battute, improvvisazioni, storie vere e verosimili che dipingono l’Italia di oggi con leggerezza e intelligenza. Un mix irresistibile che, unito alla causa benefica, promette di riempire l’Auditorium non solo di spettatori, ma soprattutto di entusiasmo e speranza.
I biglietti sono già disponibili su TicketOne e presso le Officine della Cultura di Arezzo (via Vittorio Veneto 180/2 – tel. 0575 27961). Il ricavato sarà interamente devoluto ai progetti di Solidarietà In Buone Mani, confermando ancora una volta che ridere, in buona compagnia, può cambiare il mondo.
Una serata per ridere, sì. Ma anche per fare del bene. Perché, come direbbe Pieraccioni, se deve vincere il peggiore, che almeno lo faccia per una buona causa.
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